Giovedì 11 luglio, in occasione delle celebrazioni del 125° anniversario della fondazione di Fiat, si sono registrati tentativi di disgelo tra l’attuale gruppo dirigente di Stellantis – oggi proprietaria della Fiat e dei suoi marchi – e il Governo italiano, nella persona del ministro dello sviluppo Adolfo Urso.
La Fiat è stata fondata l’11 luglio del 1899, nel giorno di San Benedetto (patrono d’Europa), col nome di Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili. Qualche mese più tardi, su suggerimento di Cesare Goria-Gatti, uno dei fondatori, la ragione sociale venne modificata in Fabbrica Italiana Automobili Torino per dar vita all’acronimo Fiat, parola in lingua latina dal benaugurante significato come lo stesso Cesare Goria Gatti scrisse su L’Automobile del 15 ottobre 1899: “Oltre a racchiudere le iniziali della ragione sociale e della città che ne è sede, suona buon augurio di questo meccanismo che si presenta sotto così buoni auspici e con tali ottime prove”.
Di fatto, Fiat poi FCA e oggi Stellantis, ha beneficiato di un protezionismo nel nostro Paese che è forse il terreno su cui sono maturate le recenti tensioni tra Roma e Parigi. Meloni e Urso, come sappiamo, stanno cercando di introdurre in Italia un secondo costruttore, Tavares voleva portare la Leapmotor – poi approdata in Polonia – a produrre a Mirafiori.
Intanto, Leapmotor international è la joint venture nata a ottobre 2023 dagli accordi tra Leapmotor e Stellantis, in cui il gruppo transalpino è socio di maggioranza. Circa due mesi fa, il colosso francese faceva sapere che a partire da settembre 2024 in Europa sarebbero stati commercializzati due modelli del marchio cinese: il suv C10, elettrico e ibrido plug-in, e la compatta full electric T03.
Si è poi appreso che la T03 non sarà soltanto commercializzata in Europa, sarà addirittura prodotta. A ogni modo, non si è trattato proprio di una sorpresa: a febbraio, infatti, in occasione della presentazione dei risultati finanziari dell’anno 2023, Tavares ha detto chiaramente che era intenzione di Stellantis portare la produzione della Leapmotor a Mirafiori. Non ha fatto riferimento alla T03, ma lo ha detto chiaramente. Questa era l’intenzione dell’azienda. E la cosa non si è realizzata.
È evidente che qualcosa si è messo di traverso in questa operazione. L’ipotesi di portare in Italia il costruttore cinese non è mai piaciuta a palazzo Chigi: il Governo è più orientato infatti a favorire l’ingresso di un costruttore occidentale, americano o giapponese. Consideriamo che, in primis, la filiera occidentale si sta riorganizzando proprio per arginare l’espansione di quella asiatica. Si dice che l’Europa sarà invasa da vetture cinesi, ma è presto per ritenere la grande industria e il grande mercato dell’auto consegnato a Pechino.
La vicenda Leapmotor è ciò che ha acuito le tensioni tra Parigi e Roma, tenendo anche conto del fatto che Tavares si aspettava più attenzione da parte del Governo italiano nell’incentivare il mercato dell’auto elettrica.
Ieri Urso è tornato sulla questione ribadendo la disponibilità del Governo a ragionare con Stellantis anche in ragione del considerevole calo dei volumi produttivi italiani, cosa che non può non preoccupare tutti, azienda, governo e sindacati.
Il disgelo tra il quartier generale di Stellantis e palazzo Chigi è certamente qualcosa di positivo. In attesa di capire le sorti dell’automotive in Italia.
Twitter: @sabella_oikos
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