Sette giovani, accusati di gravi reati, sono stati arrestati nelle scorse ore a Verona, alcuni dei quali orbitanti nella cerchia degli ultras del Chievo, il cosiddetto gruppo North Side. Lo riporta l’Ansa specificando che i giovani arrestati a Verona hanno tutti un’età compresa fra i 19 e i 27 anni e si sarebbero resi protagonisti di raid razzisti con tanto di pestaggi violenti ad altri ragazzi, spesso e volentieri prendendo di mira gli stranieri. Il gruppo si trova ora agli arresti domiciliari con le gravi accuse di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravati e porto di oggetti atti ad offendere.
Le forze dell’ordine fanno sapere che vi sono altre 29 persone sotto indagine, sempre con le stesse accuse, di conseguenza non è da escludere che i provvedimenti disciplinari possano allargarsi nei prossimi giorni. L’Ansa descrive i 7 giovani arrestati a Verona come ragazzi di estrema destra e nel contempo ultrà e razzisti, tra l’altro sprezzanti delle regole visto che alcuni di loro erano già stati denunciati.
SETTE GIOVANI ARRESTATI A VERONA: LE ULTIME PRESUNTE AZIONI CRIMINALI
L’ultima segnalazione dei giovani arrestati in quel di Verona era scattata un mese fa circa in Germania, in occasione della sfida fra Italia e Albania valevole per gli europei di calcio: 67 tifosi italiani erano stati intercettati e fra questi vi erano anche due degli arrestati di queste ore, accusati di aver aggredito alcuni tifosi albanesi.
Ma è solamente l’ultimo elenco di una lunga lista di azioni criminali, come ad esempio il pestaggio di alcuni marocchini a Quinzano la scorsa estate, ma anche un’aggressione in pieno centro a Verona ai danni di una presunta baby gang e molto altro ancora, una serie di condotte violento che il questore di Verona, Roberto Massucci, ha riconosciuto come accomunate dall’odio razziale, religioso ed etnico, e soprattutto “vigliacche” in quanto portate avanti con la modalità del branco. Gli arresti sono stati resi necessari anche perchè gli inquirenti hanno ritenuto possibile la reiterazione del reato, oltre all’incapacità degli stessi soggetti di contenere i propri impulsi.