Luglio è un mese di fuoco non soltanto per il caldo ma anche soprattutto per i contribuenti e liberi professionisti che devono sottostare ad almeno 100 adempimenti burocratici: Un mese “sfortunato” se così lo vogliamo definire dato che alcune scadenze fiscali di fine giugno sono slittate agli inizi di luglio 2024.
Il giorno vero e proprio “di fuoco” da bollino rosso è il 16 luglio 2024, data in cui cadranno ben oltre 60 scadenze fiscali. I contribuenti IVA dovranno provvedere al versamento della quinta rata dell’imposta per l’anno fiscale 2023 (con maggiori interessi).
Scadenze fiscali di luglio 2024: chi sono i contribuenti tartassati
Anche se a luglio si dovrebbe già pensare alle vacanze in realtà le priorità ricadono sulle scadenze fiscali di questo 2024. Le P.IVA che non hanno versato in un’unica soluzione gli addizionali, l’Irpef, i cedolari, l’Ivie (imposta sul valore degli immobili situati all’estero), e l’Ivafe (imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero) dovranno fare i conti con un versamento sostanzioso.
In serie non mancano neanche gli appuntamenti fiscali con i sostituti d’imposta, gli enti enti pubblici e pensionistici. L’unica tappa intermediaria fiscale rappresenta il 23 luglio 2024, dove anche i CAF potranno prendersi il tempo opportuno per accertarsi che sia tutto in regola (soprattutto le dichiarazioni reddituali del 730).
Successivamente l’ultima data temibile è il 28 luglio 2024 dove sono previste 48 scadenze fiscali a cui dovranno sottostare le partita IVA in merito alle pagelle fiscali ISA. Per quest’occasione entro la fine del mese occorre versare il saldo residuo del 2023 e l’acconto relativamente al 2024.
Chi riesce in tempo potrà salvarsi dalla maggiorazione, in alternativa è previsto uno 0,4% in più sul totale per i contribuenti italiani ritardatari. Infine c’è ancora tempo fino al mese di ottobre per accettare o meno il concordato preventivo biennale (una soluzione per garantire il pagamento di minor imposte per i più virtuosi).