Quella di oggi – giovedì 18 luglio 2024 – sarà una giornata fondamentale per la Commissione UE perché è atteso il voto ufficiale sul bis di Ursula von der Leyen, impegnata nelle ultime settimane in una serratissima serie di trattative per ottenere una maggioranza solida e scongiurare il temuto rischio di franchi tiratori tra chi le ha promesso un sì. A conti fatti per ora una maggioranza sembra esserci e se tutto procedesse secondo semplici calcoli matematici allora la guida di von der Leyen della Commissione UE sarebbe riconfermata per altri cinque anni; ma la realtà è che non sempre (o quasi mai) le cose vanno come sulla carta e dei 401 voti – ma ci arriveremo a breve – su cui sembra poter contare la ministra tedesca, qualcosa come il 15 o 20% degli eurodeputati potrebbe voltarle le spalle.
Ignota, nel frattempo, la linea che seguiranno i meloniani, con la premier italiana che solamente un paio di giorni fa ha intrattenuto “un’ora intensa” – commentò la stessa von der Leyen – con la ministra tedesca, con l’obiettivo di confermare l’eventuale supporto di FdI alla nuova (o meglio: molto simile alla vecchia) Commissione UE. Tutti i nodi – come si suol dire – verranno al pettine attorno alle ore 9, quando l’aspirante Presidente parlerà davanti all’Aula per presentare il suo programma e i vari gruppi – che avranno alcune ore di riunione privata – decideranno se conferirle (o meno) la fiducia: solo nel primo pomeriggio avremo una risposta.
Chi è pro e chi contro al bis in Commissione UE di von der Leyen: 401 voti con i Verdi incerti
Ma – quindi – cosa sappiamo dell’ipotetico schieramento che dovrebbe comporre la nuova maggioranza von der Leyen nella Commissione UE? Per ora la risposta è poco; salvo che nelle stringenti trattative la Presidente uscente/entrante dovrebbe aver convinto (ovviamente) i suoi Popolari, i Socialisti e i Liberali, garantendosi un totale matematico di 401 voti; mentre lo scoglio da superare è quello della maggioranza assoluta, pari a 361 eurodeputati a favore. Nel frattempo, sappiamo anche per certo che il gruppo dei Patrioti non appoggerà in nessun caso la maggioranza von der Leyen – specie dopo la ferma chiusura che lei stessa è espresso nei loro confronti -, così come neppure il gruppo The Left dovrebbe sostenere la presidente uscente.
Nel mezzo di questa ideologica barricata della Commissione UE si piazzano i Verdi, tecnicamente a favore del bis di Ursula von der Leyen, ma anche scontenti perché ambirebbero ad entrare nel gruppo di maggioranza (composto dai citati PPE, S&D e Renew) lasciando sospesi i loro 53 voti. Convinti i Verdi la partita sarebbe tecnicamente vinta, ma la Presidente – accettandoli in maggioranza – rischierebbe di inimicarsi le correnti meno ‘green’ dei suoi stessi Popolari, con esiti del tutto imprevedibili.
I franchi tiratori e l’incognita The Left che chiede il ritiro di Ursula von der Leyen
In tutto questo non va ignorata neppure la già citata questione dei franchi tiratori perché se quel 20% si concretizzasse, allora von der Leyen scenderebbe a quota 320 voti a favore, ben al di sotto della maggioranza assoluta necessaria per la presidenza della Commissione UE e per ora – ricorda AGI – sappiamo già per certo che 13 eurodeputati nei gruppi di maggioranza sono contrari al bis: si tratterebbe di 6 irlandesi, forse 3 francesi e 4 sloveni; ma anche dal PPE e da S&D non si esclude che qualcuno si tiri indietro all’ultimo, tra chi gli contenti per troppo green deal, per la vicinanza di von der Leyen alla destra o per l’appoggio al Verdi.
L’ultima (quasi certamente fine a se stessa) pagina di questa vicenda è stata scritta nella tarda serata di ieri, quando il gruppo The Left ha pubblicato un comunicato in cui – ricordando la condanna contro von der Leyen per “l’occultamento di informazioni rilevanti” sui vaccini covid – si chiede che la tedesca “ritiri la sua candidatura”, giungendo ad un rinvio della votazione di oggi.