C’è un giallo negli Stati Uniti attorno alle azioni di Trump Media & Technology Group, l’azienda che fa capo all’ex presidente americano che nel febbraio di due anni fa ha lanciato il social network Truth Social. Negli ultimi giorni è emerso che le azioni sarebbero state shortate massicciamente, quindi ci sarebbero state vendite allo scoperto, un’operazione finanziaria che prevede la vendita di strumenti finanziari di cui non si è in possesso con successivo riacquisto. Si tratta di un’operazione che avviene quando si è convinto che il prezzo a cui le azioni verranno riacquistate saranno inferiori a quello incassato tramite la vendita, quindi in parole più semplici è una scommessa sul calo del prezzo dell’asset, che si sarebbe quasi certamente verificato se Trump non fosse sopravvissuto all’attentato.
La società finita nel mirino è Austin Private Wealth LLC, che però ha smentito le affermazioni secondo cui avrebbe piazzato una massiccia “opzione put” sulle azioni del Trump Media & Technology Group il giorno prima dell’attentato, affermando che il deposito è stato un “errore di trascrizione“.
AZIONI SHORTATE DA AWP? IL COMUNICATO DELLA SOCIETÀ
Come ha evidenziato dal ricercatore Josh Walkos, sembrava che la società avesse “messo allo scoperto 12 milioni di azioni di $DJT tramite un’opzione put“. La data di deposito è il 12 luglio, il giorno prima dell’attentato. “Hanno circa 1 miliardo di dollari di asset in gestione e questa è di gran lunga la più grande put piazzata“, ha scritto Walkos. Uno screenshot del terminale Bloomberg ha mostrato che il contratto è successivamente scomparso dai registri. Infatti, il 16 luglio la società di investimento ha modificato i propri documenti e l’opzione put è stata rimossa. Il giornalista Kyler Becker ha anche notato che “Vanguard (Soros) e BlackRock sono tra i maggiori detentori di Austin Private Wealth LLC“, una notizia che ha alimentato le teorie del complotto attorno all’attentato a Trump. Ma Austin Private Wealth ha rilasciato una dichiarazione in cui precisa che “il deposito della SEC che mostrava che Austin Private Wealth aveva shortato un gran numero di azioni di Trump Media & Technology Group Corp (DJT) non era corretto e lo abbiamo immediatamente modificato non appena siamo venuti a conoscenza dell’errore“.
Quindi, la società chiarisce che nessun suo cliente “detiene, o ha mai detenuto, una put su DJT nella quantità inizialmente riportata. La quantità corretta di azioni detenute era di 12 contratti, o 1.200 azioni, e non di 12 milioni di azioni, come è stato dichiarato per errore“. Austin Private Wealth ha spiegato che “nel presentare il rapporto richiesto per il secondo trimestre del 2024, un fornitore terzo ha applicato un moltiplicatore che ha aumentato il numero di azioni di un multiplo di 10.000 per tutti i contratti di opzione (non solo DJT)“. Il problema è che l’errore non è stato rilevato prima dell’approvazione del rapporto: “Abbiamo depositato il report il 12 luglio per riflettere le nostre posizioni del 28 giugno. Lo abbiamo modificato il 16 luglio“. Quindi, la società esprime il suo rammarico per l’errore e per la “preoccupazione che ha causato, soprattutto in un momento così delicato per la nostra nazione“, e annunciato che stanno rivedendo le procedure Internet e i processi con il fornitore che si occupa dei depositi SEC per chiarire meglio cos’è successo ed evitare errori simili in futuro.
AZIONI TRUMP MEDIA VOLANO DOPO ATTENTATO
Nei giorni successivi all’attentato a Trump, invece, le sue azioni sono cresciute al punto tale che il patrimonio lunedì risultava cresciuto di oltre un miliardo di dollari secondo una valutazione di Forbes. In generale, anche le azioni legate a armi, petrolio, carceri e criptovalute stanno guadagnando in questi giorni. Per gli analisti il motivo è semplice: sono cresciute le possibilità che il tycoon vinca le elezioni presidenziali contro Joe Biden e torni alla Casa Bianca. Infatti, per Rob Casey, partner di Signum Global Advisors, quanto accaduto a Trump rafforza la probabilità che vinca a novembre e i mercati avrebbero reagito proprio a questo. Inoltre, bisogna tener conto che le azioni di Trump Media, come spiegato da Qz.com, sono per loro natura molto volatili, quindi legate fortemente ad ogni notizia che riguarda il tycoon, figurarsi un evento come un attentato. Ad esempio, dopo il primo dibattito presidenziale c’era stata un’impennata delle azioni, che avevano poi perso quota qualche giorno dopo.