Su queste pagine abbiamo parlato di cambiamento che cambia, di tecnologia, di formazione continua e della qualità del lavoro, in continua evoluzione. Oggi proveremo ad affrontare il reskilling e l’upskilling, cercheremo di capire cosa sono queste due strategie che ci aiuteranno a comprendere come affrontare le sfide della trasformazione digitale e dei cambiamenti nel mercato del lavoro. Reskilling significa riqualificare i lavoratori per nuovi ruoli, mentre upskilling implica l’aggiornamento delle competenze per svolgere meglio il proprio lavoro attuale. Tutti ci rendiamo conto di quanto siano fondamentali per mantenere la competitività delle aziende, ma siamo sicuri che tutto questo sia così nuovo o il passato può insegnarci qualcosa?
Adriano Olivetti e Michele Ferrero sono due esempi di imprenditori lungimiranti, che hanno investito nella formazione e nel benessere dei loro dipendenti, anticipando i concetti di reskilling e upskilling.
Olivetti credeva fermamente nel miglioramento continuo e nella formazione dei propri lavoratori. La sua azienda non era solo un luogo di lavoro, ma anche un centro di sviluppo personale e professionale. Ha introdotto una serie di iniziative innovative per l’epoca, come la creazione di biblioteche aziendali, la promozione di attività culturali e l’istituzione di scuole aziendali per i figli dei dipendenti. Un esempio concreto è il “Centro di Formazione Olivetti” a Ivrea, dove i lavoratori potevano seguire corsi di aggiornamento e riqualificazione, anticipando le odierne pratiche di reskilling (per approfondire “Adriano Olivetti: La forza di un sogno” di Laura Olivetti).
La filosofia di Ferrero è stata sempre orientata al rispetto e alla valorizzazione delle persone. L’azienda ha implementato programmi di formazione continua per i suoi dipendenti, riconoscendo che l’innovazione e la qualità derivano da un personale motivato e ben formato. Ferrero ha creato una cultura aziendale basata sulla fiducia e sul supporto ai dipendenti, come dimostrato dal “Progetto P101”, un’iniziativa per migliorare le competenze digitali dei lavoratori e prepararli ai cambiamenti tecnologici. Inoltre, Ferrero ha sempre investito nella formazione dei giovani attraverso collaborazioni con scuole e università (per approfondire “Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore” di Salvatore Giannella e “Nutella: un mito italiano” di Gigi Padovani).
Vediamo ora alcuni esempi in atto.
IBM: ha lanciato l’iniziativa “New Collar” per formare i lavoratori in competenze tecnologiche avanzate, senza la necessità di una laurea formale. Questo programma ha permesso a molti dipendenti di riqualificarsi e assumere nuovi ruoli all’interno dell’azienda.
Amazon: il programma “Upskilling 2025” di Amazon mira a riqualificare un terzo della sua forza lavoro americana entro il 2025, offrendo corsi di formazione in vari settori, dall’informatica alla gestione dei dati.
AT&T: ha investito un miliardo di dollari nel programma “Future Ready” per formare i propri dipendenti in competenze digitali e tecniche avanzate, preparando la forza lavoro per le sfide future.
Danieli & C. Officine Meccaniche: questa azienda italiana, specializzata in macchinari per l’industria siderurgica, ha investito significativamente nella formazione continua dei propri dipendenti attraverso il “Danieli Academy”, un programma che offre corsi di aggiornamento e riqualificazione in diverse aree tecniche e manageriali.
Il reskilling e l’upskilling sono strumenti essenziali per prepararsi al futuro del lavoro. Imprenditori visionari come Olivetti e Ferrero ne sono stati precursori. Questi uomini, partendo dalla loro passione per l’umano, ci hanno insegnato e ci insegnano ancora oggi che investire nelle persone è la chiave per un progresso sostenibile e inclusivo e l’unica strada per il vero cambiamento.
“Il vero progresso è quello che rende migliore l’uomo” (Adriano Olivetti).
“Lavorare insieme significa vincere insieme” (Michele Ferrero).
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