La terza commissione del Consiglio regionale dell’Umbria ha deciso di approvare una legge che introduce provvedimenti a favore delle famiglie, tra i quali anche incentivi alla natalità, bonus per la maternità e contributi di diritto allo studio. Il tutto, con un nuovo indicatore, chiamato Fattore famiglia, che supera l’Isee: in testo dovrà ora passare all’aula ma ancor prima che questo avvenga, non sono mancate le polemiche e le preste, come quella del Pd. Il Partito democratico, infatti, si sarebbe opposto alla destinazione di tali fondi: la proposta è stata definita “ideologica, fondata sullo stereotipo di una concezione di famiglia che da tempo non esiste più”.
La legge, secondo la sezione umbra del partito, “ha il chiaro intento di collocare l’Umbria in una arretratezza culturale che fa onore ai migliori governi populisti ed oscurantisti”. Il Pd ha criticato in particolare alcune proposizioni come “la Regione riconosce altresì la priorità educativa dei genitori e la loro libertà di scelta in maniera di cura ed educazione dei propri figli”, oppure la scelta di incentivare le attività dei consultori familiari per sostenere le donne in gravidanza e le madri in difficoltà “per la prevenzione dell’aborto volontario e dell’abbandono alla nascita, per l’ascolto ed il sostegno ai genitori durante la gravidanza”, così come nella fase post-partum.
Sussidi alle famiglie: il Pd contro la proposta dell’Umbria
Secondo La Verità, il Partito Democratico avrebbe criticato la misura proposta dalla terza commissione del Consiglio regionale dell’Umbria perché contengono la dicitura “madre e padre”, perché si parla di libertà educativa e ancora perché si vogliono sostenere le donne affinché scelgano di non abortire. Tra i vari punti viene sottolineato che “la Regione valorizza il nucleo familiare formato da persone unite da vincoli di coniugio, parentela e affinità, promuove e sostiene la funzione genitore nei compiti di cura, educazione e tutela del benessere dei figli”.
Si parla anche di “tutela della vita umana” e di aiuti economici alle famiglie. La legge, proposta dalla Lega con prima firmataria Paola Fioroni, rende strutturali “tutte le misure che in questi anni sono state varate e implementate dalla giunta Tesei”. Secondo Donatella Isca dei Pro Vita & Famiglia, la legge “mette al centro la famiglia”, elogiando “politiche ad hoc per sostenere le famiglie, anche quelle più numerose, e contrastare la piaga della denatalità”. La legge, per entrare in vigore, deve essere votata dall’intero Consiglio regionale.