Entra sempre più nel vivo la lunga corsa del Governo Meloni verso l’attesa – ed ampiamente annunciata – riforma fiscale: un vero e proprio fiore all’occhiello della politica economica dei meloniani finito al centro del Consiglio dei ministri di ieri con la discussione sui primi tre Testi Unici della delega proposti dal ministero dell’Economia. “Una svolta – spiega in un breve intervento che recupereremo nel dettaglio tra qualche riga il vice al dicastero economico Maurizio Leo – per il nostro sistema fiscale che (..) continua a percorrere con determinazione il sentiero della semplificazione“.
Il dettaglio della discussione del Consiglio dei ministri di ieri non è ancora stato reso pubblico, ma possiamo già facilmente anticipare i contenuti sommari dei tre Testi Unici della riforma fiscale: da un lato (ed è la parte più corposa) di tratta di circa 100 articoli che riformano i Tributi erariali minori, includendo sia aspetti come le imposte su aerotaxi e aeromobili, ma anche il canone Rai, la cosiddetta Tobin Tax e – tra le altre – le imposte sulle transazioni finanziarie.
Dall’altro lato si parla di Sanzioni tributarie, amministrative e penali con una generale revisione dell’intero sistema sanzionatorio citando le imposte di registro, ipotecali, sulle successioni e sul bollo; ma anche nuove disposizioni penali sui reati fiscali. Infine – e arriviamo al terzo Testo Unico discusso ed approvato – non manca neppure un riferimento alla Giustizia tributaria e al riordino di tutti i (tanti) procedimenti legali aperti dal Fisco.
Maurizio Leo: “Con la riforma fiscale incentiveremo gli investimenti internazionali e la competitività”
Secondo Maurizio Leo (insomma) la nuova riforma fiscale è una vera e propria “svolta” che mira ad andare “incontro” – grazie alle precedentemente citate “semplificazioni” – “alle esigenze di cittadini e imprese. Si tratta di provvedimenti che razionalizzano e coordinano le norme esistenti [e] che porteranno al sistema e ai contribuenti un beneficio generalizzato”.
L’obiettivo – tanto per il dicastero di Leo, quanto per l’intero Governo – è quello di rendere il nostro articolato e complesso sistema fiscale “più chiaro, equo ed efficiente” al fine di “sostenere la crescita economica del Paese e favorire lo sviluppo”. Tra le priorità in materia fiscale Maurizio Leo cita una seconda volta “la semplificazione normativa”, ma anche “l’ordine nel sistema impositivo”: due obiettivi che – auspica il viceministro – renderanno “l’Italia un Paese più attrattivo per gli investimenti e più competitivo a livello internazionale”.
Perseguendo questa imprescindibile linea “continueremo a lavorare, consapevoli – conclude Maurizio Leo – che un quadro normativo chiaro non è solo fondamentale, ma ci allinea alle principali economie europee“.
Nel Consiglio dei ministri di ieri approvato anche il DDL Cybersicurezza: fumata nera sulla Concorrenza
Sempre ieri – oltre all’ampiamente approfondita riforma fiscale – si è anche brevemente discusso sul disegno di legge sulla Concorrenza proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: in questo caso (però) è arrivata dal Consiglio dei ministri una vera e propria fumata nera, con il rinvio della trattativa alla prossima riunione. “Abbiamo altri due Cdm da qui alla pausa estiva – spiega Urso, che spera di chiudere tutto prima delle vacanze -, ritengo che possa esserci la possibilità di valutare bene questo testo importante” e si dice anche “fiducioso che si potranno trovare su tutti i punti i giusti equilibri“.
Approvato – infine – anche l’atteso testo sulla Cybersicurezza che arriva in un periodo in cui è diventato tristemente lucido quanto un singolo problema informatico (vedesi voce: Microsoft e CrowdStrike) possa mandare in panne intere nazioni. “Le amministrazioni centrali – sintetizza Alfredo Mantovano – saranno [da oggi] tenute a notificare gli incidenti cyber a carico delle proprie reti“, pena incappare in sanzioni che “saranno operative” 180 giorni dopo “quello di entrate in vigore della legge 90”; ovvero lo scorso 17 di luglio.