Una tassa sui super ricchi a livello globale per ridurre l’inflazione e la disuguaglianza sociale ed economica è una ipotesi che è stata avanzata più volte in occasione delle riunioni del G20. Una proposta particolarmente sostenuta da vari paesi tra i quali Brasile in primis, ma anche Francia, Spagna, Sudafrica e Colombia. Tuttavia, per Janet Yellen, la Segretaria al Tesoro del governo Usa, non sarebbe una necessità al momento. Infatti come ha dichiarato la funzionaria, a margine di una riunione G20 dei ministri delle finanze: “Non vediamo la necessità o pensiamo che sia davvero auspicabile provare a negoziare un accordo globale su questo. Pensiamo che tutti i paesi dovrebbero assicurarsi che i loro sistemi di tassazione siano equi e progressivi“.
Respingendo quindi un accordo globale in merito, e sottolineando che non è nelle priorità degli Stati Uniti. Come riporta il quotidiano Insidepaper.com, Yellen ha comunque elogiato la politica attuale di Washington che dall’amministrazione Biden aveva sempre sostenuto di poter tassare i redditi miliardari, al fine di far pagare ad ogni individuo una quota più equa in base ai guadagni, definendola “Una iniziativa meritevole“.
Tassa sui super ricchi, ipotesi di accordo globale al G20, Usa contrari, la segretaria al Tesoro Yellen: “Non è una necessità”
Al G20 torna la discussione sull’ipotesi di poter introdurre una tassa sui super ricchi a livello globale attraverso un accordo condiviso da vari paesi per rendere più equo il sistema fiscale e ridurre l’inflazione. La segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen tuttavia, ha espresso la sua contrarietà nei confronti di questa ipotesi, sostenendo che non sarebbe una necessità prioritaria. Anche il Wall Street Journal aveva evidenziato questa posizione degli Stati Uniti, che era già stata dichiarata lo scorso maggio dalla stessa funzionaria, che in occasione del turno del Brasile alla guida del gruppo G20, aveva già detto che non intendeva favorire colloqui per l’avanzamento di questa proposta di accordo congiunto.
La misura doveva avere l’obiettivo di portare avanti uno sviluppo di una tassa sui super ricchi, iniziando dai limiti allo spostamento di grosse somme di denaro dal paese di residenza a nazioni con sistemi fiscali più agevolati. Gli Stati Uniti però, come ha sottolineato anche InsiderPaper, sono stati da sempre il maggiore ostacolo rispetto ad una “patrimoniale“ a livello globale. E Yellen ha ribadito prima dell’ultimo incontro nel quale si discuterà di cambiamento climatico, che: “Pur rispettando la libertà di ogni paese di imporre un sistema di tassazione progressivo, non intendiamo accettare un accordo comune a livello mondiale“.