Continuano a crescere le segnalazioni di casi di West Nile: uno, ad esempio, è stato registrato nel Veneto e non è d’importazione, perché la persona colpita, che è un 55enne di Oderzio curato a domicilio, non è stato all’estero. Alla luce di ciò, Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2, lancia l’allarme, perché la malattia rischia di diventare endemica. Infatti,il virus potrebbe diffondersi in tutta la provincia senza il coinvolgimento di persone che tornano da paesi a rischio di contagi da zanzare infette. Benazzi ha spiegato che l’area che circonda l’abitazione del 55enne è stata sottoposta a disinfestazione, mentre i controlli effettuati sui familiari sono risultati negativi.
Dunque, non si esclude che possano verificarsi altri casi di infezione di virus West Nile, per il quale i soggetti a rischio sono anziani e persone fragili. D’altra parte, «non c’è un reale e imminente pericolo», ha evidenziato Benazzi. In Veneto, però, è stata registrata la prima vittima, dopo quella in Friuli Venezia Giulia: si tratta di un 86enne che dopo essere stato punto da una zanzara infetta ha sviluppato un’encefalite da meningococco. Se il presidente del Veneto, Luca Zaia, lancia un appello alle amministrazioni comunali affinché rafforzino le disinfestazioni, l’Umbria adotta invece un piano di prevenzione e sorveglianza.
VIRUS WEST NILE, UN CASO ANCHE IN PUGLIA
Ma il virus West Nile è anche in Puglia: un uomo di 64 di Trani è stato ricoverato all’ospedale di Bisceglie, ma le sue condizioni sarebbero in miglioramento, stando a quanto riportato dall’Ansa, citando fonti dell’Asl Bat. Nel frattempo, il sindaco tranese Amedeo Bottaro ha emesso un’ordinanza prescrivendo alcune misure di prevenzione e sorveglianza in merito al rischio di contagio. Ad esempio, nella cittadina pugliese sono stati disposti con urgenza ulteriori trattamenti che si aggiungono a quelli che erano già previsti.
Il consiglio è di prestazione attenzione, perché il virus West Nile può essere pericoloso per chi ha un fisico debole, quindi bisogna proteggersi con repellenti e tutelare le abitazioni con zanzariere e altre misure di protezione. La febbre tropicale, che ha fatto registrare la prima vittima di quest’estate in Veneto, ha colpito altre due persone in quella regione che sono ricoverate nel padovano, inoltre sono stati trovati focolai di zanzare infette nelle zone di Rovigo, Venezia e Padova, oltre al caso di Treviso, quindi i contagi potrebbero aumentare.