Carla Accardi è la moglie e compagna di vita di Gianna Nannini, una presenza costante e fondamentale nella vita della rocker senese. Un legamento che dura da più di 40 anni e di cui la rocker ha parlato in rarissime occasioni essendo da sempre una donna molto riservata e discreta sulla sua vita privata e sentimentale. Insieme, dopo 40 anni d’amore, le due hanno deciso anche di celebrare il loro amore con una cerimonia intima e segreta lontane dagli occhi indiscreti dei fotografi e del gossip. Una scelta che conferma, ancora una volta, il carattere schivo della rocker senese che con la moglie Carla Accardi si è trasferita in Inghilterra. Oggi, infatti, le due vivono tra il quartiere di Kensington e la Toscana, dove la Nannini è nata; una decisione legata anche alla figlia Penelope, visto che in Inghilterra per una serie di pratiche legate alla tutela legale della piccola Penelope.
“Conosco Carla da quarant’anni, e ho in lei totale fiducia. Se non ci fosse Penelope, mia figlia, non avrei mai fatto questo passo. Ma se mi succede qualcosa, Penelope per la legge italiana non avrebbe nessuno. In Inghilterra Carla la può adottare” – ha detto Gianna Nannini parlando dei motivi che l’hanno spinta a lasciare l’Italia per trasferirsi a Londra.
Carla Accardi, il matrimonio e la figlia con Gianna Nannini
La storia d’amore con Carla Accardi è stata anche raccontata nel film “Sei nell’anima” disponibile sulla piattaforma Netflix. Proprio Gianni Nannini parlando del film e di come è stata rappresentata la donna della sua vita ha detto durante una conferenza stampa di presentazione del progetto: “nel film c’è una riconoscenza nei confronti di Carla, assolutamente. Carla è una figura importante nel film perché è l’unica persona che in tutta la mia vita mi ha sempre sostenuto, nei momenti peggiori. E mi ha salvato da quel momento terribile, se non c’era lei non so cosa sarebbe successo”.
Proprio Carla ha salvato Gianna dal rischio di finire in ricovero psichiatrico in un momento complicato della sua vita quando la cantante è stata trasportata in ospedale per allucinazioni. Un vero e proprio crollo psicotico raccontato apertamente nel film: “Carla disse che avevo preso l’LSD allo psichiatra, e meno male che lo disse perché se no non ero qui a raccontarvi questa storia. Mi avrebbero distrutto con gli psicofarmaci. Quel che avvenne non fu colpa della droga. Cosa, come e perché successe, non lo so nemmeno io. Tutti noi teniamo nascosti delle cose dentro. Probabilmente quel che mi è successo è un modo per portare fuori dall’utero materno certe cose che ho vissuto in altre dimensioni. Nel film questo non c’è, ma fu molto doloroso. Questa battaglia è nata e finita all’epoca”.