Per decenni i “Fatti di Genova” erano quelli legati ai tumulti di piazza che – organizzati dal Pci – nel 1960 portarono alla caduta del Governo Tambroni e al conseguente avvento del centro-sinistra, ma nell’anno di grazia 2024 stanno sempre più collocandosi come esempio di una forte invasione di campo della magistratura che in pochi mesi è riuscita a cambiare il corso della storia politica alla regione Liguria con molti interrogativi su una vicenda che ogni giorno sta prendendo connotazioni sempre più sconcertanti.
Un Governatore che godeva di vasto consenso è stato costretto a dimettersi prima ancora di ogni verdetto giudiziario con la tacita ma concreta minaccia di una condanna “a vita” ai domiciliari, ma senza che ancora oggi l’opinione pubblica abbia potuto neppure sapere e capire con un minimo di chiarezza di quali reati Toti si sarebbe effettivamente macchiato.
Un’indagine durata anni e condotta tutta sulla base decine di migliaia di intercettazioni dagli evidenti scarsi riscontri se l’arresto – anziché effettuarsi in flagranza di qualche reato – era stato addirittura congelato per mesi dal Gip, tuttora non si sa per quali motivi.
Un atto evidentemente non urgente, che però si è poi prolungato fino a ottenere le dimissioni dell’indagato (che, dimesso, è ora in procinto di essere subito liberato) che – se poi si dimostrasse innocente – avrà comunque danni enormi per sé, ma soprattutto per le sue conseguenze politiche.
Cosa e chi c’è dietro a queste vicende? Perché è poi incredibile che, a dimissioni ottenute e consiglio regionale sciolto, arrivi praticamente nelle stesse ore la sconcertante decisione “privata” (ma di fatto anche “politica”) di affidare la presidenza della holding del Gruppo Spinelli – ovvero a chi è coinvolto nell’ inchiesta per presunta corruzione e finanziamento illecito dei partiti e con il patron Aldo ancora ai domiciliari – proprio a David Ermini, ovvero a un esponente politico di primo piano del Pd che per decenni ha fatto la spola tra Csm e politica, con mai chiarite conseguenze a livello di controllo e di potenziale condizionamento diretto e indiretto della stessa magistratura.
Nel complesso si è ora creata una situazione surreale, dove già dal primo giorno il ministro della Giustizia aveva espresso molte riserve, ma che alla fine ha visto un presidente oggetto di indagini “a puntate” con un evidente ricatto psicologico.
Quali ire si sarebbero levate se Nordio fosse intervenuto con indagini approfondite sulla Procura di Genova? Un iradiddio, sicuramente, ma a ottobre si andrà a votare senza ancora aver capito che cosa sia successo e se i contatti di Toti fossero legali o illegali in quanto nessuna corte lo ha o avrà stabilito.
Il caso Ermini scuote ora nuovamente la politica provocando profondi imbarazzi. È legittimo che il cittadino si chieda se l’indagine non sia stata occasione anche per operazioni para-politiche, finanziarie e di controllo dello stesso porto di Genova e relativo indotto che – per decenni – era stato utile leva economica ed elettorale proprio di quel Pci (ora Pd) che nel 1960, approfittando di un congresso del Msi che mai si tenne, mobilitò la piazza contro il Governo con successivi morti e dimostrazioni in tutta Italia e, alla fine, creando le premesse per una svolta politica storica.
Una volta di più è assurdo che al Csm si entri e si esca come in un bar mantenendo prima e dopo incarichi politici (Ermini si è dimesso solo ieri dalla direzione del Pd, già parlamentare e commissario in Liguria di quel partito), perché è legittima l’impressione che il gruppo Spinelli stia cercando adesso proprio quella “copertura” politica che magari lo metta al riparo da future indagini.
Un processo alle intenzioni della Magistratura o di parte di essa? I fatti sono sotto gli occhi di tutti e non danno certo né tranquillità, né tantomeno trasparenza.
E poi – ironia della sorte – l’Europa viene a ipotizzare che sia il centro-destra a strumentalizzare la magistratura? Credo che siamo veramente all’assurdo, perché non si capisce perché allora le accuse a Toti non potevano essere fatte già negli anni e mesi scorsi e perché si sia atteso per il suo arresto “a tempo giusto”.
Se va sempre sostenuta l’indipendenza della magistratura dalla politica, è anche legittimo chiedere alla stessa magistratura di tenere comportamenti lineari, equi e obiettivi evitando di apparire con i suoi atti spudoratamente di parte.
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