Nell’immaginario comune, è facile pensare ai concetti di ricchezza e benessere disposti su un piano cartesiano e con una crescita costante direttamente proporzionale. Uno studio condotto dalla neobank italiana Hype in collaborazione con Ipsos arriva però a confutare tale assunto con particolare riferimento alla percezione della Generazione Z e dei Millennials in riferimento al concetto di ricchezza, sia in termini di percezione che in funzione delle ripercussioni sul benessere psicologico delle nuove generazioni. Un primo dato evidente, come accade per altri settori, è la “Money dysmorphia”: una definizione che mette in evidenza le differenze di genere ancora elevate anche nella percezione e gestione finanziaria.
Entrando nel merito della definizione, con Money dysmorphia ci si riferisce a una distorsione cognitiva, in riferimento alla propria condizione economica, errata rispetto alla situazione reale. Per meglio comprendere la circostanza con riferimento alla Gen Z basta osservare i numeri che mettono a confronto anche le differenze di genere sull’argomento.
Giovani finanziariamente insoddisfatti: i numeri dello studio di Hype e Ipsos
Il 43% della Generazione Z e il 41% dei Millennials soffre di Money dysmorphia; una percentuale che per la prima categoria sale al 49% in riferimento al sentirsi insoddisfatto rispetto alla propria condizione finanziaria rispetto allo standard ideale. Valore che cresce in maniera esponenziale per i Millennials, ovvero fino al 59%. I dati diffusi dalla ricerca condotta da Hype e Ipsos – riportati dal Corriere della Sera – mettono in evidenza anche le tendenze dei giovani intervistati in base alle fasce d’età: il 72% dei giovani tra i 18 e i 24 anni considera l’aspetto economico prioritario. Valore al ribasso se si passa alla fascia tra i 25 e i 34 anni (68%).
E’ però in relazione alle emozioni che la Money dysmorphia – stando allo studio di Hype e Ipsos – mette in evidenza le differenze di genere dal punto di vista emotivo in funzione della percezione della propria condizione economica. Gli aspetti finanziari sono associati al concetto di ansia dal 45% delle donne intervistate (per gli uomini solo il 27%). Discorso simile per il concetto di frustrazione, evidente nelle donne al 24% e negli uomini al 14%.
Non solo insoddisfazione: la ‘Money dysmorphia’ tra i giovani riguarda anche il senso della ricchezza e il gap informativo
Dal punto di vista concettuale, un’altra differenza di genere emersa dallo studio condotto da Hype e Ipsos riguarda l’associazione tra denaro e successo: prevalente negli uomini. Diversamente, nelle donne la crescita finanziaria è invece associata a concetti come indipendenza e progettualità. Medesima tendenza diversificata per il concetto di informazione finanziaria: tale gap – come riporta il Corriere della Sera – viene colmato tra i 18 e i 24 anni solo dal 30%, diversamente dalla fascia maschile che nella medesima fascia mostra un grado di interesse già pari al 51%.