I risultati delle elezioni in Venezuela continuano a far discutere, dopo le animate proteste nella popolazione locale che è scesa in piazza contro la vittoria di Nicolas Maduro, a detta dei venezuelani manipolata e truccata. Il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale del Venezuela ha così pubblicato un secondo bollettino elettorale contenente i dati delle votazioni: questi confermerebbero la vittoria di Nicolas Maduro alle elezioni presidenziali. Il leader chavista avrebbe ottenuto il 51,95% delle preferenze, quando le schede scrutinate sono state il 97%.
Il Cne, organismo controllato dal governo, ha poi spiegato che il leader dell’opposizione Edmundo Gonzalez Urrutia ha ottenuto invece il 43,18% delle preferenze. Alle urne si sono recati poco più delle metà degli aventi diritto: si parla infatti di una percentuale di affluenza del 59,97%, pari a 12.386.669 venezuelani. Il primo bollettino con i risultati elettorali era stato pubblicato il 29 luglio, il giorno dopo le votazioni. In base a questo il Cne, Consiglio Nazionale Elettorale, aveva proclamato la vittoria di Maduro con il 51,20% dei voti e l’80% delle schede scrutinate. L’opposizione continua però con la propria protesta: secondo gli avversari del leader chavista, il Cne non avrebbe pubblicato i verbali ufficiali.
Elezioni in Venezuela: anche gli Stati Uniti contro Maduro
Le elezioni in Venezuela hanno fatto discutere e non poco nei giorni scorsi, nel Paese Sudamericano e non soltanto. Le votazioni, infatti, a detta dell’opposizione sarebbero state truccate: della stessa linea sono anche gli Stati Uniti, come confermato dal segretario di Stato Usa Anthony Blinken. Ci sarebbero state, infatti, “clamorose azioni illegittime” da parte dei sostenitori del presidente in carica per permettergli di trionfare nuovamente nel corso delle elezioni (poco) democratiche.
Blinken ha confermato l’ipotesi, parlando di “prove schiaccianti” che dimostrerebbero come le elezioni presidenziali in Venezuela siano state manovrate: il vero vincitore alle urne sarebbe invece il leader dell’opposizione, Edmundo Gonzalez Urrutia. A detta del segretario di Stato Usa, ancora, “la mancata comunicazione da parte del CNE dei risultati ufficiali a livello di circoscrizione, nonché le irregolarità verificatesi durante tutto il processo, hanno privato di ogni credibilità l’esito annunciato dal CNE”.