LA NOTA (IN FRANCESE) DEL VATICANO SULLA VICENDA DELLA CERIMONIA “LGBTQ” DELLE OLIMPIADI DI PARIGI
Dopo una settimana di polemiche e di condanne politiche e culturali contro la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Parigi 2024, con la scenetta delle drag queen a “mimare” una sorta di “Ultima Cena”, arrivano le parole di condanna del Vaticano con una breve nota in lingua francese pubblicata la sera del 3 agosto.
«La Santa Sede è rimasta rattristata da alcune scene della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi»: dopo la dura condanna della Conferenza Episcopale francese e dopo le polemiche sorte anche dal mondo islamico ed ebraico, in solidarietà con i “fratelli” cristiani, la nota del Vaticano con Papa Francesco arriva dopo un “low profile” scelto nelle ore più calde del “casus belli” alle Olimpiadi di Parigi 2024, visto anche lo stato non eccelso dei rapporti diplomatici precedenti tra Emmanuel Macron e il Santo Padre. La Santa Sede, si legge ancora, «non può che unirsi alle voci che si sono levate in questi giorni per deplorare l’offesa recata a tanti cristiani e credenti di altre religioni».
IL GIUDIZIO DELLA CHIESA DOPO LA TELEFONATA (CON GIALLO) DEL PRESIDENTE ERDOGAN
Secondo la linea del Vaticano, in un evento prestigioso come le Olimpiadi, dove il mondo intero si riunisce attorno a valori comuni, «non dovrebbero esserci allusioni che ridicolizzano le convinzioni religiose di molte persone». Le chiamano “alcune scene” senza citare nello specifico ciò che non è stato affatto gradito dalla Chiesa Cattolica: il pensiero va alla rappresentazione dell’Ultima Cena di Gesù in stile LGBTQ, ma anche gli altri momenti come i discorsi farciti di “inclusione” per i diritti arcobaleno con prese in giro della cristianità, attacchi da rapper e popstar, così come scenografie con inquietanti simboli satanici.
Olimpiadi “woke” a cui si è poi aggiunta la polemica ancora non domata della pugile Imane Khelif, intersessuale e “non binaria”, di cui abbiamo già parlato negli scorsi giorni. La Chiesa ha scelto un approccio molto più soft negli scorsi giorni, non volendo intervenire direttamente con Papa Francesco e nemmeno con un comunicato. Dopo che però sia Iran che Turchia, con Erdogan, hanno dichiarato pubblicamente il sostegno e la solidarietà al Vaticano per le offese subite alle Olimpiadi di Parigi, i riflettori mediatici si sono accesi anche su Piazza San Pietro. «La libertà di espressione, che ovviamente non viene messa in discussione, trova il suo limite nel rispetto degli altri», si legge a conclusione della nota scritta in lingua francese, l’indomani della telefonata intercorsa tra il Presidente Erdogan e lo stesso Pontefice. Una chiamata col “giallo” in quanto il Vaticano non l’ha mai confermata (né smentita) e nella quale da Ankara parlano di «dimostrazioni immorali esibite in una parte dell’apertura dei Giochi olimpici di Parigi hanno causato indignazione e reazioni».
Non solo, il Presidente turco nella chiamata al Santo Padre ha affermato come le Olimpiadi confermino che sotto le mentite spoglie della libertà di espressione e della tolleranza, «la dignità umana viene calpestata, i valori religiosi e morali vengono derisi e che ciò offende i musulmani tanto quanto il mondo cristiano e che ritiene che sia necessario alzare insieme le nostre voci e prendere una posizione comune contro tutto ciò». Erdogan poi nella telefonata con Papa Francesco attacca Israele per i raid contro gli obiettivi Hamas e Hezbollah e forse per questa parte delicata della telefonata non vi sono state conferme ufficiali da parte della Santa Sede.