I numeri più recenti del trasporto aereo italiano segnalano una notevole crescita, in grado di consolidare l’avvenuta completa ripresa dopo quattro anni influenzati dalla pandemia. Le prospettive nel breve termine sono dunque molto positive anche dal punto di vista del turismo italiano che è il settore più direttamente in grado di trarre vantaggio dalla ripresa della domanda di trasporto aereo.
I dati resi noti pochi giorni fa da Assaeroporti e relativi al mese di giugno segnalano infatti, per il sistema aeroportuale italiano nel suo complesso, un incremento rispetto allo stesso mese dello scorso anno pari all’8% per il numero dei voli, all’11% per i passeggeri e al 17% per il cargo. Per i passeggeri, inoltre, il dato è molto differenziato tra i voli nazionali, con una crescita del 6%, e quelli internazionali, che hanno registrato una crescita più che doppia, con quasi il 14%.
Per l’intero primo semestre i dati sono ancora migliori: i voli sono cresciuti del 9% rispetto alla prima metà dello scorso anno, i passeggeri del 12%, di cui quelli sui voli nazionali del 5% e quelli sui voli internazionali del 16%, il cargo del 18%. La notevole differenza tra la crescita della domanda sui voli interni e su quelli internazionali fa ipotizzare che essa sia trainata dal turismo estero in entrata, dunque con effetti positivi attesi riguardo al contributo del settore turistico alla crescita dell’economia italiana.
I dati precedenti hanno messo a confronto la parte trascorsa del 2024 con lo scorso periodo del 2023, nel quale il recupero rispetto all’ultimo anno prima del Covid, il 2019, era stato totale riguardo ai passeggeri ma non ancora completo riguardo al numero dei voli. Se estendiamo il confronto al pre-Covid e agli altri Paesi europei, utilizzando le statistiche Eurocontrol sui soli voli, osserviamo che:
– Il numero dei voli sull’intero spazio aereo europeo è ancora inferiore, seppur di poco, rispetto agli stessi periodi pre-Covid: -2% nell’ultima settimana, dato poco variabile dallo scorso maggio a ora. Il non completo recupero sembra tuttavia dovuto a ragioni geopolitiche che interessano due soli Paesi: l’Ucraina, ove la situazione bellica impedisce totalmente il traffico aereo civile, e Israele, ove i voli attuali sono circa il 75% di quelli dello stesso periodo del 2019.
– Il numero dei voli sullo spazio aereo italiano è invece nettamente superiore al pre-Covid: +7% nell’ultima settimana, un dato in continuo miglioramento dall’inizio della stagione estiva. Ricordiamo che riguardo ai voli il pieno recupero rispetto al 2019 è stato raggiunto a giugno dello scorso anno e poi continuamente conservato.
– Il segno positivo rispetto al 2019 interessa attualmente tutti i Paesi a vocazione turistica del Mediterraneo, antica o recente che sia : Spagna +6%, Portogallo +8%, Croazia e Turchia +10%, Marocco +13%, Cipro +15%, Grecia +16%, sino al vero e proprio boom turistico dell’Albania con un +134%. L’Italia sta dunque registrando una crescita dei voli superiore alla Spagna, ma inferiore agli altri Paesi del Mediterraneo che sono tipiche destinazioni turistiche dell’estate.
Ricordiamo che i dati relativi alla crescita dei passeggeri tendono sempre a essere migliori di quelli relativi alla crescita dei voli per l’utilizzo nel tempo di aerei mediamente più capienti e con un tasso di occupazione dei posti più elevato. Per trasportare più passeggeri non è infatti indispensabile incrementare i voli, ma almeno in parte può essere ottenuto trasportando più persone in media per volo.
Un altro dato molto interessante riguarda gli aeroporti italiani maggiormente interessati dalla crescita dei voli: rispetto al 2019 ante-Covid l’incremento nell’ultima settimana è stato del 20% per Palermo, del 19% per Napoli, del 15% per Bologna, del 10% per Bergamo e per Catania e del 5% per Fiumicino. Venezia e Malpensa, invece, sono ancora su un livello di traffico inferiore al 2019: rispettivamente -12 e -28%.
Il traffico nell’aeroporto di Fiumicino se appare ancora di poco superiore al 2019 sta invece registrando in questi mesi tassi di crescita eccezionali rispetto allo scorso anno:
– In giugno +20% nei voli e nei passeggeri e +61% nel cargo;
– Nei primi sei mesi dell’anno +24% nei voli, +27% nei passeggeri e +65% nel cargo.
Dunque ottime performance nell’hub italiano alle quali ha contribuito in misura non trascurabile anche la crescita del vettore nazionale ITA, per il quale da poco la Commissione europea ha dato il via libera all’aggregazione nel gruppo Lufthansa.
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