Possibile svolta per quanto riguarda l’omicidio Sharon Verzeni. Nelle scorse ore è emersa la notizia circa il possibile ritrovamento dell’arma del delitto, un coltello che il misterioso assassino avrebbe utilizzato per colpire alle spalle e all’addome la povera 33enne di Terno d’Isola. Secondo quanto riferito da RaiNews, sarebbe appunto stato individuato un coltello a lama insanguinato, e non è da escludere possa trattarsi proprio dell’arma utilizzata per compiere il brutale omicidio di Sharon Verzeni.
Tanti nuovi pezzi che messi insieme stanno per comporre il puzzle, così come la notizia del sequestro di un garage non troppo distante dal luogo dell’aggressione di Terno d’Isola, dove al suo interno è stata rinvenuta una branda: l’immobile è stato sequestrato, appartiene ad un italiano, e nelle prossime ore dovrebbe essere interrogato per cercare di fare chiarezza in merito al ritrovamento sospetto. Possibile che vi sia un collegamento fra il garage e l’omicidio di Sharon Verzeni?
OMICIDIO SHARON VERZENI: SI BRANCOLA NEL BUIO
Una testimone ha raccontato di rumore di pneumatici e di un’auto partita a forte velocità dopo aver sentito delle urla, una versione che se confermata sbugiarderebbe l’ipotesi del garage. In ogni caso in questa fase dell’indagine è fondamentale non tralasciare neanche un indizio, tenendo conto che al momento sono davvero poche le prove su cui stanno lavorando gli inquirenti, o per lo meno questo è quello che traspare alla stampa. Manca in particolare il movente: perchè qualcuno ha commesso l’omicidio di Sharon Verzeni?
La 33enne di Terno viene descritta da tutti come una donna tranquilla, senza scheletri nell’armadio e con una vita normale, possibile che si sia fatta un nemico al punto da finire uccisa? Difficile dirlo fatto sta che l’indagine appare decisamente complessa e anche i filmati delle telecamere nella zona dell’omicidio non stanno aiutando: non c’è il volto dell’assassino, non c’è il movente e neppure l’arma del delitto. Le forze dell’ordine stanno quindi scavando nel passato recente della 33enne di Terno d’Isola, se per caso avesse litigato con qualcuno nei giorni precedenti la morte, o se magari avesse ricevuto delle avances che non sono state ricambiate, ipotesi quest’ultima in cui crede ad esempio il papà del compagno di Sharon Verzeni.
OMICIDIO SHARON VERZENI: COSA È SUCCESSO?
La vittima lavorava come barista e incontrava tante persone ogni giorno: possibile che qualcuno abbia provato ad approcciarla e non sentendosi ricambiato l’abbia aggredita e colpita con così tanta ferocia? La speranza è di poter ricevere quanto prima risposte a queste annose questioni e una mano in tal senso, come riferisce il Corriere di Bergamo, potrebbe arrivare dagli esperti dei crimini violenti che sono arrivati a Terno per provare a risolvere quello che appare un vero e proprio rompicapo. Stando al quotidiano di via Solferino, si starebbero concentrando in particolare sui video delle telecamere di sorveglianza che però, come detto sopra, non hanno fino ad ora portato ad alcuna pista.