SVOLTA UE-USA SULLA GUERRA IN UCRAINA: “KIEV HA IL DIRITTO DI ATTACCARE IN RUSSIA, FA PARTE DELLA DIFESA LEGITTIMA”
Era solo il 17 maggio 2024 quando gli Stati Uniti con la Commissione Ue ribadivano all’Ucraina la ferma posizione dell’Occidente sulle regole d’ingaggio per la guerra contro la Russia: «Kiev può colpire ovunque ritenga necessario ma solo all’interno del suo territorio». Sono passati solo tre mesi e l’Occidente sembra aver cambiato radicalmente posizione, vista l’ultima nota in arrivo dall’Ue: «l’Ucraina sta combattendo una legittima guerra di difesa contro l’aggressione illegale russa e ha il diritto di colpire in Russia».
Lo ha detto nella serata dell’8 agosto un portavoce della Commissione Ue, rispondendo alle domande dei cronisti a Bruxelles dopo il terzo giorno di attacchi ucraini nella regione russa di Kursk, per la prima volta sconfinando integralmente dal proprio territorio. Le regole di ingaggio sulla fornitura di armi, missili e ora anche F16 al Governo Zelensky erano insomma molto chiare: Ue e Usa aiutano Kiev ma non per muovere guerra diretta alla Russia, bensì per difendersi e impedire la vittoria sul campo ucraino delle forze di Mosca.
Ora tutto sembra cambiato e non è un dettaglio da poco quanto sta avvenendo sull’asse Bruxelles-Washington, a pochi mesi dalle Elezioni Usa che probabilmente molto diranno anche sulla posizione degli Usa in termini di guerre internazionali. L’assedio della Russia nella regione di Kharkiv, per cercare di affossare le ultime resistenze ucraine hanno dato il “la” all’azione di Zelensky che tre giorni fa ha sferrato un pesante attacco nella regione del Kursk. Ancora nelle scorse ore una qualche irritazione dagli alleati occidentali si era palesata nel non aver avvisato per tempo dell’attacco sul suolo russo: ora dunque cos’è successo in così poco tempo tanto da far svoltare una delle più lunghe e inquietanti guerre ad un passo dall’Europa?
OCCIDENTE CAMBIA POSIZIONE SULLA GUERRA? DALL’ITALIA CROSETTO INTIMA “NESSUN PAESE DEVE INVADERE UN ALTRO”
Un primo indizio sicuramente era stato l’ok di Washington, assieme al segretario uscente della NATO Jens Stoltenberg, all’uso di armi a lungo raggio inviate in Ucraina per poter colpire anche avamposti militari al di là del confine della Russia. Ora però la posizione dell’Ue è netta in quanto specifica che Kiev «può colpire il nemico ovunque ritenga necessario». Dal Kursk all’attacco presso la base aerea russa di Lipeck, la “controinvasione” sembra di fatto ufficialmente cominciata con un dettaglio non da poco: ora c’è l’avvallo, oltre alle armi, dell’intero Occidente dietro l’agire ucraino.
Ira da Mosca con l’ex Presidente Medvedev – oggi tra i principali responsabili del Consiglio di Sicurezza russo – fa intuire la posizione di Putin: «colpiremo fino a Kiev e anche oltre»: insomma, il misto di razzi e droni contro i territori russi rischia ora di elevare una guerra rimasta per mesi in “stallo” ponendo questa volta l’Ue in primissima fila e partecipe del conflitto. Nel frattempo da Kiev è intervenuto il Presidente Zelensky allontanando ancor di più un’idea di negoziati di pace con Mosca: «La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e deve sentire ciò che ha fatto».
L’Italia non ci sta (e probabilmente non è sola nelle reazioni alla posizione espressa dalla Commissione Ue di Ursula Von der Leyen) e con i due ministri più importanti nel settore diplomatico prende posizione sull’offensiva ucraina a Kursk: «Noi ovviamente non siamo in guerra con la Russia, abbiamo sempre detto che le nostre armi non devono essere utilizzate in territorio russo», ha detto ancora stamani il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Gli fa eco il collega della difesa, il Ministro Guido Crosetto, che sottolinea come «Nessun Paese deve invadere un altro Paese come principio generale, non solo nella guerra in Ucraina». Secondo il titolare ella Difesa italiana, il divieto di invasione serve anche a non allontanare sempre di più un cessate il fuoco che è «la precondizione di un percorso di pace». Di contro, Crosetto riconosce come anche ultimamente «oltre 10 mila ordigni ogni giorno cadono sui civili ucraini, da centinaia di giorni: stiamo parlando di questo». Resta però il “rebus” di una posizione da chiarire al più presto anche tra le alte sfere di Bruxelles e Casa Bianca: l’Occidente è ufficialmente in guerra diretta contro la Russia? È un diritto che i cittadini europei e americani meritano quantomeno di sapere…