Da cinque mesi non si hanno più notizie di Mara Favro, ma le indagini non si fermano, infatti ieri c’è stata una perquisizione a sorpresa disposta dalla procura di Torino all’interno della pizzeria Don Ciccio a Chiomonte per cercare le tracce della donna nelle cantine del locale dove aveva lavorato. Una svolta legata anche a quanto emerso in merito alle ultime ore della 51enne: i due indagati sono il gestore della pizzeria Vincenzo Milione e il pizzaiolo Cosimo Esposito.
Nelle scorse settimane è stato anche notificato un avviso per quanto riguarda gli accertamenti tecnici irripetibili a cui sottoporre l’auto su cui Mara Favro era salita l’ultima sera, dopo aver terminato il suo turno in pizzeria. Stando a quanto riportato da La Stampa, questa svolta dimostrerebbe che lo scenario con i mesi è cambiato: ci sono state ore e ore di ricerche nei sotterranei della pizzeria dove la donna aveva lavorato per otto giorni prima di sparire.
I carabinieri hanno cercato anche nelle ghiacciaie e hanno scavato, senza però trovarla. Mentre si cercava Mara Favro fino all’ora di pranzo, i turisti consumavano il loro pasto nel dehors del locale.
MARA FAVRO, PROSEGUONO LE RICERCHE
C’è massimo riserbo sull’inchiesta, ma di certo al momento c’è che il corpo di Mara Favro non è stato trovato e che gli inquirenti, avendolo cercato nella cantina della pizzeria, hanno spostato il loro mirino, visto che prima le ricerche erano concentrate sul fiume, nell’ipotesi che si fosse suicidata. Quando i carabinieri sono arrivati, il gestore della pizzeria era all’interno del locale.
La sua versione, cioè che la donna sia andata via a bordo dell’auto guidata dal pizzaiolo, ormai suo ex dipendente, anche lui indagato per omicidio e occultamento di cadavere, diverge da quella di quest’ultimo, che ha negato di aver guidato l’auto. Inoltre, non coinciderebbero altri dettagli e orari. Bisogna verificare se Mara Favro sia davvero entrata in quell’auto, che nel frattempo è stata sequestrata ed è finita sotto esame su ordine della procura.
La caccia alle tracce biologiche non sono finite, ma finora, precisa La Stampa, non sarebbero emerse tracce della donna. Alla luce di tutto ciò non si esclude nessuna ipotesi e il lavoro degli inquirenti prosegue.