Nuova bufera su Chef Rubio, all’anagrafe Gabriele Rubini: stavolta fa discutere l’attacco ai giornalisti sferrato in occasione di un intervento alla Festa nazionale della riscossa popolare, che si è tenuta a Pontedera lo scorso 4 agosto dal Partito dei Carc. Si tratta del movimento politico marxista-leninista e maoista italiano: infatti, con Carc si intende Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Secondo il cuoco, diventato nel tempo un personaggio televisivo scomodo per le sue posizioni, i giornalisti «devono avere paura» quando fanno il loro lavoro, non solo per se stessi, perché devono anche avere paura «per l’incolumità dei loro figli e delle loro figlie».
Il caso è stato sollevato da David Puente sui social e sulle colonne di Open: il debunker ha spiegato che a Chef Rubio era stato chiesto quali sono i principali obiettivi della resistenza palestinese. A quel punto, ha risposto indicando i giornalisti, perché «trattano il tema con estremo disprezzo per la vita umana». Il cuoco ha assicurato di credere nella professione, ma ritiene ci siano pochi i cronisti che dicano la verità. «Si sono trasformati in attori e attrici e influencer che hanno capito di essere intoccabili», ha aggiunto nel corso del suo intervento.
L’ATTACCO DI CHEF RUBIO AI GIORNALISTI
Secondo Gabriele Rubini, bisognerebbe attaccare prima i media, perché colpendo i «menestrelli», allora si indebolirebbe «una parte dell’oppressione colonialista e imperialista». Peraltro, le dichiarazioni possono essere ascoltate sui social, in quanto su Facebook è presente la diretta trasmessa dalla pagina del Festival di Pontedera. In quella diretta il cuoco ha segnalato di essere «perseguitato» attualmente «a livello legale da ebrei sionisti». A tal proposito ha fatto il nome di David Puente e di giornalisti come David Parenzo, Enrico Mentana e Maurizio Molinari.
Dopo l’evento, su X (ex Twitter) il cuoco ha pubblicato un messaggio in cui, oltre a condividere una grafica della serata, ha ribadito che non bisogna temere gli «attacchi di padroni e istituzioni locali ma dobbiamo imparare a rivoltarli contro chi li promuove», in base al principio secondo cui «è legittimo tutto quello che va negli interessi delle masse popolari anche se è illegale».
IL COMUNICATO DEL SINDACATO DEI GIORNALISTI
La Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) ha stigmatizzato le dichiarazioni di Chef Rubio, definite «pericolose, intolleranti e intollerabili». In questo modo si vuole aizzare l’opinione pubblica contro i media. «La solidarietà al popolo palestinese non può trasformarsi in una sorta di antisemitismo 2.0, né deve diventare l’ennesimo pretesto per la “caccia al cronista”», ha concluso il sindacato dei giornalisti.
Oggi mi hanno segnalato questo intervento di Chef Rubio alla Festa nazionale della Riscossa Popolare, dove ha espresso pensieri estremamente pericolosi e falsi contro di me (definendomi addirittura «ebreo sionista») e contro i giornalisti in generale («Loro devono avere paura ad… pic.twitter.com/qXzqoOd3Uh
— David Puente (@DavidPuente) August 8, 2024