IL “CAMPO LARGO” SI RESTRINGE ANCORA? CONTE RIBADISCE IL NO SECCO ALL’ALLEANZA CON RENZI
Se Schlein e Zingaretti insistono nel tenere più “largo” possibile il “campo” del Centrosinistra per poter sfidare il Governo Meloni nei prossimi appuntamento elettorali, da Giuseppe Conte giunge un nuovo stop a 5Stelle contro la possibilità che il “campo largo” veda Matteo Renzi al suo interno. Lo aveva già sottolineato nelle scorse settimane, mettendo in guardia gli alleati-rivali del Pd sulla possibilità che con Renzi a bordo si potessero perdere, e non guadagnare, voti alle urne.
Nella lunga intervista a “La Stampa”, dopo aver attaccato il Governo per le posizioni in politica estera, Conte ribadisce il netto no a Italia Viva come alleata nel “campo largo” con posizione tutt’altro che tenera: «Il nostro dna ci spinge a costruire questo progetto con la massima lealtà e spirito autenticamente unitario», spiega il leader M5s sottolineando come la presenza di Renzi renderebbe impossibile costruire quel «progetto alternativo a questo Governo». Il motivo è presto che spiegato: «impossibile offrire spazio a chi, negli anni, non ha mai mostrato vocazione unitaria», bensì solo «capacità demolitoria e ricattatoria». Provando a riassumere, il giornalista della “Stampa” osa che vi sia una questione personale tra i due leader (ricordiamo che Renzi è responsabile della caduta del Governo Conte-2, con l’arrivo di Draghi a Palazzo Chigi), ma per il capo politico 5Stelle è solo una questione di fiducia politica, «non mi fido di chi più che politica fa affari in giro per il mondo». Un “campo largo” più ristretto insomma, dove ancora non è chiarito – secondo Conte – chi potrà dirigerlo: il voto delle Elezioni Europee ha ben inteso segnato più di un “punto” a favore della leader Pd Elly Schlein, visto il 13% di differenza nei consensi, ma il tempo non è ancora maturo: «non possono essere le Europee a determinare la leadership. C’è tempo per parlarne».
COSTITUENTE M5S, LE NOVITÀ E IL (POSSIBILE) PASSO DI LATO DI GIUSEPPE CONTE. NUOVI ADDI 5STELLE: LA REPLICA DEL PRESIDENTE
«Gli iscritti potranno mettere in discussione tutto, altrimenti non sarebbe un processo costituente»: così ancora Giuseppe Conte su “La Stampa” nello spiegare le prossime novità già introdotte ai Parlamentari e alla base con una lunga lettera in risposta alle critiche sollevate da Beppe Grillo. Le scelte fatte finora, prosegue l’ex Premier, come la leadership, l’indirizzo politico e le alleanze, verranno decise dagli scritti nella Costituente: ed è qui che Conte preannuncia il possibile addio qualora davvero gli iscritti lo volessero.«Se all’esito del processo costituente l’assemblea degli iscritti dovesse votare un indirizzo incompatibile con il lavoro svolto finora, sarei il primo a trarne le immediate conseguenze», spiega Conte in riferimento al prossimo processo costituente al via ad inizio ottobre.
Intanto dopo il recente addio pesante del senatore ed ex consigliere Puglia M5s (sostenitore del movimento No Tap) Antonio Trevisi in Forza Italia, potrebbe non frenarsi la fuga di almeno un’altra decina di parlamentari fuori dal Movimento 5Stelle: secondo il retroscena sul “Tempo” a firma Luigi Bisignani, sarebbero almeno 8 gli addii, a cui si aggiunge il forte malumore degli espulsi ex M5s che con una lettera di fuoco hanno già attaccato duramente la gestione di Giuseppe Conte per il futuro prossimo del partito. L’ex Premier a “La Stampa” conferma il pieno lavoro sulla nuova Costituente, «non ho interesse ad aprire dibattiti con esterni». Un dibattito, anche bello forte, resta però quello con il fondatore e attuale Garante del M5s: «sempre rispettoso nel mio rapporto con Beppe Grillo, ho sempre messo per primo l’interesse del Movimento». Non risponde così alle forti critiche lanciate da Grillo nei confronti del processo costituente ma fa intendere come l’idea di “rivoluzione” in testa a Conte è proprio quella che nulla e nessuno possa decidere “al posto” degli iscritti. È la “democrazia diretta”, anche se intesa in maniera diversa dagli albori di Grillo e Casaleggio: base ed ex grillini sembrano non gradire affatto, resta da capire l’evoluzione che prenderà per la base di iscritti ancora al Movimento 5Stelle (anche perché ora c’è la parola di Conte sul suo possibile addio qualora fosse deciso dalle votazioni).