Cinque milioni di clienti attesi al ristorante a Ferragosto 2024 secondo una ricerca di Fipe-Confcommercio
Nella giornata di Ferragosto saranno aperti oltre novantuno mila ristorante in Italia, con cinque milioni di clienti attesi per il pranzo ferragostano. E’ questo quanto emerge da una ricerca effettuata da Fipe-Confcommercio. Residenti e turisti rappresentano la fetta più grande di clienti che passerà la giornata di giovedì con i piedi sotto il tavolo, ma sono tanti anche i turisti stranieri attesi nelle nostre meravigliose città. Circa il cinquanta per cento dei ristoranti riscontrano prenotazioni sia per il pranzo sia per la cena, mentre nelle località di mare, nella fattispecie al centro-nord, l’apice della festa si tocca soprattutto in serata.
Sbirciando i dati raccolti nella ricerca, emerge che il menù à la carte è preferito dal 79% dei ristoratori, mentre il 21% sceglie quello degustazione, con un prezzo medio di 59 euro, incluse le bevande. E i piatti più ambiti quali sono? In questo caso non c’è e non ci può essere una risposta univoca, dato che da regione a regione ci sono diverse variabili culinarie.
Ferragosto 2024, le proposte culinarie più golose da nord a sud Italia
Nelle località di montagna, ad esempio, tirano sempre i canederli, risotto o tagliatelle ai funghi. Se ci avventuriamo in città, invece, gnocchi o ravioli, arrosticini, anatra o cinghiale vanno per la maggiore. E, ancora, se ci spostiamo nelle località marine, frutti mare, tagliolini allo scoglio o gambero, frittura o grigliata di pesce e guazzetto sono tra i piatti prelibati per Ferragosto 2024.
Per quanto concerne il dessert, il gelato e il classico tiramisù sono un grande classico irrinunciabile, ma al Nord c’è la golosa proposta dello strudel che non passa mai di moda. “Ferragosto significa riposo e condivisione, significa stare con gli amici e coi propri affetti, godere anche delle tradizioni culinarie italiane. Per questo motivo, vanno ringraziati tutti quelli che sono al servizio di chi oggi festeggia o si riposa”, ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, Presidente di FIPE.