Sentenza Ue sul reddito di cittadinanza agli stranieri apre a possibili risarcimenti: stangata in arrivo?
Con una recente sentenza, la corte Ue ha ritenuto illegittima l’esclusione dal reddito di cittadinanza gli stranieri residenti da cinque anni in Italia, aprendo così la possibilità a risarcimenti. Dunque per l’Italia potrebbero esserci conseguenze salatissime, anche in considerazione del fatto che il magistrato della Corte dei conti ha stimato circa due miliardi di euro in assegni erogati indebitamente. Secondo la sentenza dell’UE, i criteri stabiliti nel 2019 per l’erogazione del reddito di cittadinanza sono infatti da ritenersi discriminatori.
È stato considerato un errore subordinare l’accesso al reddito di cittadinanza per i cittadini stranieri, ma residenti di lungo periodo, ad un requisito di dieci anni di residenza. Un parametro definito a tutti gli effetti una forma di “discriminazione indiretta” nei confronti degli stranieri. La Corte ha inoltre specificato che l’articolo della direttiva europea deve essere interpretato alla luce dell’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, che stabilisce il diritto alle prestazioni di sicurezza sociale e ai benefici sociali per chi risiede o si sposta legalmente all’interno dell’Unione, conformemente al diritto dell’Unione e alle legislazioni nazionali.
Reddito di cittadinanza, due miliardi di assegni non dovuti, rischio esborso extra per INPS
Tornando invece sul tema dei costi del reddito di cittadinanza, secondo un documento interno dell’INPS riportato dal quotidiano La Verità, ci sarebbe il rischio concreto di un “buco” nelle casse dello Stato dell’ordine di diversi miliardi di euro: circa cinque miliardi di euro, che potrebbero lievitare ulteriormente. Un passaggio poco auspicabile che potrebbe comportare un esborso extra di 850 milioni di euro per l’INPS se fosse costretto a risarcire coloro che hanno fatto richiesta del reddito di cittadinanza.