ULTIMA CENA ALLE OLIMPIADI E L’IDEOLOGIA CHE NON “VINCE” LA BELLEZZA: IL GIUDIZIO DI ARNOLDO MOSCA MONDADORI
Saggista ed erede dell’omonimo fondatore dell’impero editoriale oggi in mano alla famiglia Berlusconi, Arnoldo Mosca Mondadori è un autentico “unicum” nel panorama culturale e imprenditoriale italiano. Folgorato dalla fede cristiana, ha da tempo inaugurato il progetto “Il senso del Pane”, grazie al contributo iniziale di Ennio Doris (compianto fondatore di Mediolanum, ndr): si tratta di portare la produzione di ostie per la comunione nelle carceri in almeno 20 Paesi nel mondo, questo proprio perché Mosca Mondadori si dice letteralmente «innamorato dell’Eucaristia». Parte da qui la lunga intervista a “La Verità” che prende spunto dalla conclusione delle Olimpiadi più “woke” della storia recente, ma che in realtà fa emergere molto bene la figura di un pensatore e innovatore che non teme di passare per pazzo quando racconta di pregare spesso, di “parlare con Dio” e scommettere sulla rinascita dell’Europa se solo si tornasse ad «inginocchiarsi davanti al Mistero».
Ferito ma non indignato dalla cerimonia delle Olimpiadi di Parigi 2024, anche dalla “Ultima cena” fake con le drag queen che rappresenta per Mosca Mondadori solo il segno del tempo presente: «Mi sono sentito ferito da quell’attacco al cuore della bellezza assoluta del mondo», confessa al quotidiano di Maurizio Belpietro parlando della scenetta LGBTQ con Gesù-drag queen, ma invita tutti i cristiani ad andare ben oltre l’ideologia in quanto nulla può davvero “battere” la «Bellezza del dono che Cristo fa di sé stesso per ogni uomo». Il punto poi secondo il saggista, è che per fare arte e cultura non per forza serve “provocare” o “stupire”: occorre invece recuperare l’umiltà, quella sarebbe la vera rivoluzione che solo i grandi (e veri) artisti sono in grado di recepire e testimoniare.
MONDADORI: “SCIENZA SUPERA L’IDEOLOGIA SULL’ABORTO. DIO SI INCONTRA NELLE PERSONE POVERE MA ANCHE PER NOI RICCHI…”
Non teme di passare per pazzo quando gli viene fatto notare che una fede così al giorno d’oggi è quantomeno “anomala”: per Arnoldo Mosca Mondadori, passare per “folli” è sensato in quanto il cristianesimo è ancora oggi un vero «scandalo. È da pazzi creder che in un pezzo di pance ci sia Dio!». Serve dunque la “pazzia” e allo stesso tempo la razionalità nel riconoscere gli elementi più basici e scientifici della realtà: per fare un esempio su tutti, Mosca Mondadori a “La Verità” recupera l’antica divisione ideologica sull’aborto. Secondo l’autore, basterebbe solo riconoscere come la scienza superi la medesima ideologia: la ricerca e l’analisi della realtà oggi dimostra che la cellula nasce dall’incontro fra le cellule di padre e madre e che dunque «fin dal primo istante è vita umana».
Ebbene, si chiede provocatoriamente Mosca Mondadori, quella prima cellula con patrimonio genetico già irripetibile, perché è possibile abortirla per legge? Anche qui però la “proposta” non è tanto la contrapposizione, quanto l’occuparsi dei veri diritti dell’indifeso in atto, ovvero il nascituro: «perché non cerchiamo invece strumenti per aiutare e sostenere le donne in difficoltà, perché possano essere aiutate a tenere i loro bambini?». Quando ancora viene fatto notare al saggista erede Mondadori che sembra rappresentare un “anomalia” sentire parlare in maniera così accorata di fede un grande rappresentante dell’intellighenzia italiana, ecco la risposta che stupisce e “smonta” la retorica: «Dio lo si incontra nelle persone povere», ma alle volte anche i ricchi possono essere «poveri di speranza» e hanno bisogno di Cristo come tutti. La centralità del messaggio cristiano dunque non è per “ceto” o per “classe sociale”, ma nell’umiltà di un incontro: quello che Arnoldo Mosca Mondadori racconta da anni, facendone anche un progetto di vita, nel mistero dell’Eucaristia.