“È il Veneto la meta più ambita d’Italia: un risultato frutto di un’attenta pianificazione e di investimenti mirati, che rispondono alle nuove esigenze del mercato turistico”. Parola di Federico Caner, assessore al Turismo della Regione del Veneto, a commento dei dati del primo semestre 2024, superiori a quelli dello stesso periodo 2023, che già fu l’anno record per il turismo in Veneto, regione che vede proprio nel turismo il traino del bilancio occupazionale di luglio nel settore servizi: + 44.800 posizioni di lavoro.
“Nel primo semestre – aggiunge Caner – il turismo ha registrato una forte accelerata dando una spinta all’economia, con gli stranieri in testa, soprattutto dagli Stati Uniti, Francia, Polonia e Cina. A fine giugno, su oltre 28 milioni di presenze turistiche, la quota straniera ha raggiunto quasi i 19,5 milioni, merito anche dell’attenzione di molte pubblicazioni internazionali verso destinazioni come Cortina, le Ville della Riviera del Brenta e Vicenza, le mostre e gli eventi, e non solo Venezia. Un’attenzione aumentata dai nostri investimenti nella creazione di offerte turistiche attente ai bisogni degli ospiti e capaci di suscitare interesse anche per mete ‘emergenti’ come le Colline del Prosecco, l’area dei Colli Euganei riconosciuta da poco dall’Unesco riserva Mondiale della Biosfera. Un turismo più sostenibile, attento anche alla qualità, all’offerta enogastronomica e ala possibilità di destagionalizzare la vacanza”.
Mentre le strutture ricettive più amate restano ancora gli alberghi (arrivi +1,2%, presenze +0,5%), è il comparto extralberghiero a polverizzare i record storici, con +31,7% negli arrivi sul 2019 e +16,5% nelle presenze. Ed è soprattutto il turismo en plein air a catalizzare le scelte. Il litorale di Cavallino Treporti, già riconosciuto capitale europea del turismo all’aria aperta, in questa metà agosto vanta un aumento dell’1,4% dell’occupazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con i turisti tedeschi al 67% tra quelli stranieri.
“Non bisogna comunque smettere di lavorare – aggiunge l’assessore -: è importante continuare a investire nella filiera turistica per mantenere la regione al primo posto tra le destinazioni turistiche italiane”. Ma in Veneto nessuno sembra aver voglia di smettere: qui la stagione (per molte strutture iniziata già a fine marzo, con le aperture pasquali) è ancora lunga, visto che già da alcuni anni si protrarrà fino a fine ottobre, con prenotazioni che indicano un’occupazione superiore all’80% fino alla prima settimana di settembre. Nelle settimane successive sono previsti gli arrivi degli appassionati del bike, un po’ in tutta la regione.
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