Nato nel 1983, Giovanni Gasparro è uno dei pittori di punta del Bel Paese, nonché autore del drappellone al Palio di Siena 2024. La sua storia accademica è lunga e piena di soddisfazioni. Barese di nascita, vince da giovanissimo un premio importante, il “Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari”. Studia e apprende l’arte a Bari, per poi volare a Roma nel 2007 e diplomarsi all’Accademia di belle arti di Roma. Dal 2001 inizia la sua carriera vera e propria: Giovanni Gasparro inizia ad esporre le sue opere in tutta Italia, e nel 2009 inizia a farsi conoscere a Parigi, organizzando la sua prima mostra europea.
Due anni dopo, nel 2011 arriva all’Esposizione internazionale d’arte di Venezia, dove espone rappresentando la Regione Lazio nella 54ma edizione. Lo stesso anno vola all’Aquila, dove l’Arcidiocesi della città gli commissiona una decorazione per la Basilica di San Giuseppe Artigiano, edificio danneggiato dopo il terribile terremoto avvenuto nel 2009. Qui inizia a decorare alcune cimase, teleri e le pale d’altare, raffigurando scene evangeliche e di storie di santi, diventando subito uno degli esempi più importanti di arte religiosa del nostro secolo. Anche Vittorio Sgarbi, estasiato dal suo operato, ha voluto elogiarlo pubblicamente durante l’apertura della chiesa dopo il terremoto.
Giovanni Gasparro, le opere ispirate a Caravaggio e il focus sullo sguardo
Dal 10 agosto 2024 fino a Ferragosto dello stesso anno ha anche tenuto una mostra a Siena intitolata “Passioni in Campo”, elogiato poi per aver dipinto il meraviglioso Drappellone del Palio di Siena 2024. Insomma, Giovanni Gasparro è probabilmente ad oggi uno degli esponenti più importanti per quanto riguarda l’arte italiana, con mostre in tutta l’Italia e riconoscimenti importanti in tutto il mondo. Il suo focus? Rappresentare il divino.
In effetti, guardando i suoi dipinti tornano le figure del Caravaggio e Guercino, con un tentativo di rinnovare la pittura sacra, rendendola ancora più pregna di passione con una lieve interpretazione personale, soprattutto per quanto riguarda le storie del vangelo e quelle della vita dei santi. Le sue opere catturano immediatamente lo sguardo, specialmente per la sua attenzione nel disegno degli occhi, che colpiscono immediatamente lo spettatore. Un “divino” rappresentato come mai prima d’ora, con atmosfere piene di inquietudini e di incubi, con un focus particolare sulle mani e sul corpo, incredibilmente espressivo in ogni quadro.