ELETTORI COL GOVERNO CONTRO REFERENDUM AUTONOMIA: I SONDAGGI POLITICI LAB21.01 DANNO QUORUM BASSO AL 39%
Il Paese è spaccato nel merito della legge sull’Autonomia differenziata ma resta una maggioranza ancora in fiducia del Governo Meloni nel ritenere come tale riforma possa essere più un aiuto che altro per lo Stato: a certificarlo gli ultimi sondaggi politici raccolti da Lab21.01 per “Affari Italiani” tra il 5 e il 18 agosto 2024 (qui anche le ultime intenzioni di voto collegate, con FdI e Centrodestra ancora saldamente in testa). Se infatti la raccolta firme delle opposizioni (Pd, M5s, AVS e Italia Viva) assieme al sindacato CGIL prosegue a gonfie vele e si arriverà con ogni probabilità al “redde rationem” con la Corte Costituzionale che dovrà valutare la legittimità o meno di tale referendum, il Governo Meloni punta dritto all’entrata in vigore effettiva dell’Autonomia differenziata già dal 2025.
All’elettorato raggiunto dai sondaggi politici Lab21.01 è stato chiesto non tanto il giudizio nel merito ma il tema ormai divenuto chiave in tutte le ultime consultazioni di referendum abrogativo: «pensando al referendum sull’Autonomia differenziata lei pensa che andrà a votare?» è la formuletta richiesta agli intervistati. Qui si scopre che ben il 60,2% non è intenzionato a recarsi alle eventuali urne: dentro vi saranno sia quelli che non intendono votare, sia quelli che sono indecisi e sia soprattutto quelli che condividono la riforma dell’Autonomia, perciò sanno bene che il vero obiettivo è non far passare il quorum minimo (50%+1 degli aventi diritto) piuttosto che votare no all’abrogazione della legge.
DALL’AUTONOMIA ALLE ALTRE RIFORME: GLI ULTIMI SONDAGGI POLITICI CONFERMANO FIDUCIA NEL CENTRODESTRA
Per questo motivo vedere un quorum ancora molto basso al 39,8%, secondo i sondaggi politici esposti da Affari Italiani, fa ben intuire quanto l’elettorato, pur se diviso, sia al momento intenzionato a confermare la legge Calderoli approvata lo scorso giugno. Intervistato oggi in esclusiva da IlSussidiario prima dell’incontro che terrà al Meeting di Rimini 2024, il vicepremier Matteo Salvini conferma come la legge sull’Autonomia differenziata «aiuterà il Paese a crescere, da Nord a Sud». A guardare i sondaggi politici di Lab21.01 – così come quelli precedenti raccolti da Ipsos per il “Corriere della Sera” in luglio che davano un quorum addirittura al 33% – emerge come l’elettorato sia sostanzialmente concorde con Salvini, con la Lega e con il Governo in merito a tale riforma.
Sempre raggiunto da IlSussidiario in esclusiva prima dell’intervento al Meeting, anche il segretario generale della CISL Luigi Sbarra conferma la bontà della riforma sebbene alcuni punti vanno migliorati e cambiati: a differenza dello scontro duro e puro imbracciato dalla CGIL di Landini anche sull’Autonomia differenziata, il leader cislino sposa la linea del giurista ed ex Consulta Sabino Cassese, «la Legge Calderoli va cambiata e migliorata, ma senza furori “giacobini”. Nessun referendum può cambiare il principio iscritto nel 2001 con l’articolo 116 della Costituzione». Per Sbarra occorre dare a quel mandato legislativo il giusto quadro regolatorio solidale ed equo, che possa così rafforzare l’unità nazionale con il finanziamento dei Lep, «istituendo una adeguata perequazione nazionale, lasciando fuori scuola e contrattazione e sottoponendo ogni intesa regionale a un accordo concertato con le parti sociali».