Non c’è ancora un colpevole per la morte di Sharon Verzeni, uccisa in strada a Terno d’Isola da una persona ancora ignota. Stefano Ruocco, fratello di Sergio, il compagno di Sharon, ai microfoni di Pomeriggio Cinque News spiega: “Sergio aveva trovato questa ragazza che riusciva a capirlo e purtroppo è finita male. Sharon l’abbiamo conosciuta quattro o cinque anni fa, veniva a cena o a pranzo, a Natale e Capodanno. Non li ho mai sentiti litigare, anche quando Sergio veniva da solo non ci ha mai parlato di litigi. Io mi sono fatto come idea quella che possa essere stato qualcuno del bar, che magari voleva rapporti con lei. Io mi sono fatta un’idea, mio fratello non avrebbe mai fatto qualcosa del genere, non è una persona che toglie la vita agli altri. Piuttosto se la sarebbe tolta lui. Alle persone che sanno qualcosa e non hanno parlato chiedo di andare dai carabinieri e parlare, qualsiasi cosa può essere fondamentale per trovare questo bastardo e arrestarlo”.
Per la morte di Sharon Verzeni non c’è ancora un responsabile: “Non sappiamo chi possa essere il colpevole, ipotizziamo che possa essere una persona che la cercava al bar, qualcuno che possa averle fatto delle avances non gradite. Non so cosa pensi mio fratello, in questo momento non è in grado di capire. Lui si è svegliato senza di lei, è stato prelevato dai carabinieri a tarda notte, fino a quando era in caserma non si era reso conto di cosa fosse successo” spiega Stefano Ruocco.
Stefano, fratello di Sergio Ruocco, lo scagiona: “Timido e taciturno, non è lui l’assasino di Sharon Verzeni”
Come spiega Stefano Ruocco, “Sergio è sempre stato molto timido e taciturno, non era molto bravo, come me d’altronde. Poi aveva trovato lei. Da quanto ne sapevamo noi familiari, era il suo unico vero amore di Sergio. Loro si stavano preparando al matrimonio ma non c’era ancora una data, non l’avevano ancora fissata”. Riguardo invece alla teoria che la giovane si fosse avvicinata a Scientology, il fratello di Sergio spiega: “Non so neanche cosa sia, non saprei cosa dire, non so nemmeno che gruppo sia. Ne ho sentito parlare dai telegiornali. Mio fratello mi ha detto che aveva provato a fare dei corsi, a vedere cosa fosse. Non so se anche Sergio avesse partecipato a qualche incontro: io l’ho saputo dopo che è successo tutto, Sharon già non c’era più”.
Dove è stata uccisa Sharon Verzeni, a Terno d’Isola, sembrava una zona tranquilla: “Uno deve essere libero di uscire sempre, non deve preoccuparsi di cosa possa accadere. Non so se quella fosse una zona pericolosa, ormai purtroppo tutte sono zone di spaccio, spacciano anche nei paesini di montagna di 50 persone”. Secondo il fratello di Sergio, è impossibile che lui abbia fatto qualcosa: “Non può aver fatto una cosa del genere, io ne sono convintissimo. Lui era sempre molto gentile con lei”.