Nonostante il Superbonus 110 sia verso la rimozione definitiva il Governo ha dato la possibilità a diversi contribuenti (e non solo) di poter continuare a beneficiare della misura anche se la stessa per tutti gli altri è scesa rispettivamente al 90% e al 70%.
I problemi sul Superbonus al 110% sono stati variegati: dall’assenza di controlli che hanno portato a numerose frodi ai danni dello Stato, le trappole fiscali sulla vendita della casa (oggetto dell’intervento edilizio) fino all’esborso spropositato dalle casse dello Stato.
Superbonus 110: i 3 beneficiari della misura
Il Superbonus 110 è stato mantenuto esclusivamente per tre categorie (tra associazioni e persone). Ecco nello specifico chi potrà continuare a godere della stessa percentuale ordinaria:
- Le Onlus: associazioni di promozione sociale (Aps) oppure organizzazioni di volontariato (Odv).
- Abitanti delle zone alluvionate o terremotate: tra cui Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Lazio, Ischia, e l’area dell’Umbria e dell’Etna.
- Famiglie con disagi economici: per loro è previsto un contributo di 16 milioni di euro.
Regioni in stato d’emergenza
Gli abitanti che risiedono nelle zone terremotate o alluvionate (indicate precedentemente) devono presentare l’asseverazione di un tecnico abilitato che possa comprovare che i lavori edilizi (in corso) riducano il rischio sismico e migliorino l’efficienza energetica.
La detrazione per loro spetta ancora al 110% ed è in scadenza fino al 31 dicembre del 2025.
Benefit per le associazioni
Il beneficio può essere richiesto anche dalle associazioni di promozione sociale (Aps) oppure dalle Onlus (purché regolarmente iscritte nei relativi registri relativamente ad immobili nelle categorie catastali B/1, B/2 o D/4).
Redditi ISEE bassi
Per le famiglie a basso reddito è previsto un fondo statale di 16 milioni di euro che mira non solo a favorire diversi sgravi fiscali ma a far restare il Superbonus al 110%. Ad averne diritto sono i nuclei familiari con un ISEE inferiore a 15.000€.
Oltre al requisito reddituale vi è un’altra condizione tecnica da soddisfare: lo stato di avanzamento dei lavori deve corrispondere ad almeno il 60% (purché tale avanzamento risalga entro e non oltre il 31 dicembre 2023).
La prossima Manovra finanziaria chiarirà anche qualche aspetto legato alla compravendita degli immobili che sono stati oggetto del Superbonus, su cui viene calcolata la plusvalenza laddove si generi un profitto superiore all’acquisto iniziale.