Con tutto il cuore, film diretto da Vincenzo Salemme
Sabato 24 agosto, andrà in onda, in prima serata su Rete 4, alle ore 21:30, la commedia drammatica dal titolo Con tutto il cuore. La tematica principale è la coerenza etica, messa a repentaglio dal contesto sociale e dal carattere umano, che spesso sfugge alle difficoltà cercando la via più facile, quella del riscatto immediato e persino della vendetta.
Il film è diretto dal bravo Vincenzo Salemme che, oltre ad essere regista e sceneggiatore (insieme a Bomprezzi, Ansanelli e Guerriero), è il protagonista principale. Nel cast ci sono poi Serena Autieri, Maurizio Casagrande, Cristina Donadio e lo stesso Antonio Guerriero.
La trama del film Con tutto il cuore: un trapianto che trasforma la personalità di chi lo riceve
Con tutto il cuore ruota intorno al personaggio interpretato da Vincenzo Salemme che si chiama Ottavio Camaldoli. Di mestiere Ottavio fa l’insegnante in un istituto liceale a indirizzo classico. Lo slogan della sua vita è che “è possibile essere napoletani mantenendo un atteggiamento normale e una vita seria”, riproponendo dunque l’argomento della difficoltà di conciliare l’onestà con l’ambiente in cui si è inseriti.
Le caratteristiche comportamentali del professore sono infatti orientate alla gentilezza disarmante. I rapporti con gli altri non sono mai sinceri perché l’insegnante viene considerato una sorta di ingenuo. Anche la carriera professionale è costellata da episodi stravaganti che lo vedono subire in continuazione le prevaricazioni dei colleghi. Con gli alunni non va affatto meglio e i ragazzi si prendono gioco di lui.
La quotidianità di Ottavio non è per niente semplice poiché il nucleo familiare è composto soltanto dal figlio di nome Gennaro. La moglie dell’insegnante è deceduta prematuramente ed era una persona centrale che donava armonia e serenità.
A confondere le carte arriva dunque un problema di salute che impone un intervento tempestivo. Il professore, infatti, deve essere sottoposto a un trapianto di cuore.
Nel frattempo, in pieno stile partenopeo, c’è un terribile boss che muore per mano dei propri rivali. Il suo soprannome è “Il Barbiere” perché dopo aver ucciso le proprie vittime si dedica a fare barba e capelli: sarà lui il donatore. La madre del capo clan desidera ardentemente che l’organo venga trapiantato nell’uomo a cui spetterà il compito della vendetta.
Gli equivoci sono dietro l’angolo e, per una serie di stranezze, l’operazione viene fatta su Ottavio.
Il professore, subito dopo l’operazione chirurgica, comincia a mostrare un carattere assai mutato. I suoi atteggiamenti non sono più riconoscibili e risultano addirittura in netta contrapposizione con i valori che ha sempre messo in campo.
È del tutto inutile consultare i pareri scientifici perché la letteratura specialistica nega che possa esserci un nesso logico tra la trasformazione di Ottavio e il trapianto. Il donatore e il ricevente, in teoria, non dovrebbero trasferirsi a vicenda i tratti comportamentali. La madre del boss, cioè Donna Carmela, invece si convince che il figlio possa davvero vivere in un altro corpo.