Il 3 settembre di tutti gli anni si celebra San Gregorio Magno, tra i più importanti dei Padri della Chiesa. Fu Papa dal 3 settembre 590 fino alla sua morte, avvenuta il 12 marzo del 604. Grande riformatore della Chiesa, il suo contributo fu importante anche in politica, in cui assunse il ruolo di pacificatore. È famoso per essere l’autore dei bellissimi Canti gregoriani.
Da prefetto a uomo di Chiesa con lo stesso spirito pacificatore
San Gregorio Magno nacque nel 540 a Roma, da una nobile famiglia patrizia discendente della gens Anicia, nota per il costante e apprezzato servizio presso la Sede Apostolica, vantando inoltre ben due papi ossia Agapito e Felice III.
Come suo padre, Gregorio intraprese una brillante carriera amministrativa, divenendo nel 572 prefetto cittadino: esercitò la sua attività con disciplina ed estremo ordine, ma col passare del tempo si ritrovò insoddisfatto e decise di lasciare la sua carica civile per ritirarsi nella sua casa.
La trasformò in un monastero dedicato a Sant’Andrea e qui visse un’esistenza monastica: questo periodo di pace vissuto all’insegna della preghiera e dello studio delle Sacre Scritture sarà sempre ricordato da Gregorio con tanta nostalgia.
Ben presto infatti Gregorio fu richiamato da Papa Pelagio che lo nominò apocrisario ossia Nunzio Apostolico presso Costantinopoli, alla luce dei suoi buoni rapporti con i bizantini.
Quando tornò a Roma, trovò una situazione disastrosa per via delle alluvioni, della carestia e soprattutto della peste, che tanti morti causò, tra i quali lo stesso pontefice: si narra che Gregorio invitò la popolazione a fare per tre giorni delle processioni alla volta della Basilica di Santa Maria Maggiore e, durante una di queste, l’Arcangelo Michele apparve dichiarando la fine della pestilenza.
A succedere a Pelagio fu chiamato lo stesso Gregorio, il quale tentò di sottrarsi in tutti modi a questo destino, arrendendosi poi a quella che considerò la volontà di Dio.
Il suo pontificato venne esercitato con coraggio ed equilibrio, soprattutto in relazione alla spinosa questione longobarda, affrontata sempre con spirito pacificatore da Buon Pastore. Ad aiutarlo fu senza dubbio la figura di Teodolinda, moglie del re longobardo Agilulfo, fervente cattolica che ebbe un intenso rapporto epistolare con Gregorio. Sarà la pia donna a portare il cattolicesimo a corte fino all’armistizio del 603.
L’opera apostolica di Gregorio fu grandiosa, evangelizzando l’impero longobardo e assicurando una pace duratura all’Italia, aiutando nello stesso tempo i coloni vessati dai concessionari e risarcendoli.
L’attività di Gregorio fu portata avanti, soprattutto negli ultimi anni, in condizioni di salute precarie, soprattutto a causa di quella tanto amata vita monastica che vedeva l’uomo sottoporsi spesso a digiuni severi. Gregorio morì il 12 marzo dell’anno 604 ed fu sepolto all’interno della Basilica di San Pietro.
I Canti gregoriani: una testimonianza che divenne fondamentale anche per la storia della musica
I celeberrimi Canti gregoriani, che ancora oggi vengono eseguiti da cultori del genere, sono stati storicamente attribuiti proprio a San Gregorio Magno. Il Papa catalogò i canti sacri in un volume chiamato Antiphonarius Cento, la cui copia originale andò purtroppo smarrita durante le invasioni barbariche. La leggenda ci racconta che Gregorio usava dettare il “codice” a un monaco, nascosto dietro un velo: quest’ultimo, accorgendosi che Gregorio faceva delle pause insolite durante la dettatura, scostò il velo e vide una colomba (il simbolo dello Spirito Santo) che sussurrava all’orecchio di Gregorio. Da qui la convinzione che i canti gregoriani siano stati realizzati su ispirazione divina.
Le feste e le sagre per San Gregorio Magno
San Gregorio Magno è celebrato il 3 settembre in molte località come ad esempio Vizzini, in provincia di Catania, dove all’esposizione del simulacro seguono la processione e uno spettacolo pirotecnico.
A Magliano di Tenna, nelle Marche, oltre alla messa e all’immancabile processione, si svolge la serale cena delle contrade, senza dimenticare il premio attribuito al Maglianese dell’Anno e stand gastronomici.
Manduria, che si narra fu liberata dalla peste dallo stesso San Gregorio Magno, onora il Santo con processione, celebrazioni liturgiche e un frequentatissimo “Street Food Festival”.
Manduria, la perla della Puglia di cui San Gregorio Magno è Patrono
Tra le cittadine di cui è patrono San Gregorio Magno c’è la stessa Manduria: si trova in Puglia nel cuore dell’Alto Salento ed è famosa non solo per l’eccellenza vitivinicola del Primitivo di Manduria DOC (al quale è dedicato un Museo della Civiltà e del Vino Primitivo), ma anche per il suo patrimonio storico.
Il cuore della cittadina è Piazza Garibaldi, sulla quale si affaccia il settecentesco bellissimo Palazzo Imperiali-Filotico che pare sia stato costruito dove un tempo sorgeva una fortezza normanna.
Il principale edificio di culto di Manduria è la Chiesa Madre intitolata alla Santissima Trinità, costruita in stile gotico-romanico alle porte del quartiere ebraico: a colpire sono in particolare il magnifico rosone romanico e la cappella di San Gregorio Magno all’interno.
Da non perdere il Parco Archeologico delle Mura Messapiche, dove si conservano le antichissime vestigia dell’antica popolazione dei Messapi.
Gli altri Santi del giorno
Il 3 settembre sono celebrati, tra gli altri, Sant’ Ausano di Milano, Beato Guala di Brescia, San Vitaliano di Capua, San Marino, Santa Febe, Sant’Ambrogio di Sens, Beato Renato Maria Andrieux e Beata Teresa di Ourem.