WEBER A ROMA VEDE FITTO, MELONI E TAJANI: LA MISSIONE DEL LEADER PPE
Prima il Ministro degli Affari Ue Raffaele Fitto, poi la Premier Giorgia Meloni e in serata il Ministro degli Esteri, nonché vicepresidente PPE, Antonio Tajani: questo il “trittico” di incontri tenuti oggi dal leader del Partito Popolare Europeo Manfred Weber, in visita “a sorpresa” a Roma a pochi giorni dai nastri di partenza della nuova Commissione Ue. In particolare l’incontro Meloni-Weber ha acceso i riflettori anche a Bruxelles per il tentativo di ricomporre un asse tra PPE e leader ECR dopo il mancato voto a Von der Leyen lo scorso luglio.
L’arrivo a Roma nel primo pomeriggio ha messo faccia a faccia i due leader senza finora che vi siano state note ufficiali a spiegare i contenuti del vertice: «Come sempre è stato un buon incontro», si è limitato a dire Manfred Weber uscendo dall’ufficio della Presidente del Consiglio, del Ministro per gli Affari Europei e il PNRR, Raffaele Fitto, dirigendosi poi verso Palazzo Chigi. Sia con Meloni che con l’esponente FdI l’argomento principale è stato la composizione della prossima Commissione Europea: in particolare si è parlato del nome ormai certo del Ministro come commissario in quota Italia che verrà inviato venerdì dopo il CdM a Bruxelles.
I ritardi italiani nella presentazione della lista di candidati commissari (che vedrà alla fine solo Fitto senza un “ticket” con un altro nome femminile) avevano creato qualche frizione con i vertici Ue e così tanto Tajani quanto la stessa Meloni hanno garantito a Von der Leyen che non vi sono “vendette” o particolari ritorsioni italiane verso la Commissione, semmai la problematica era legata ai tanti dossier in mano a Fitto che andavano suddivisi e affidati in una logica di “spacchettamento” che verrà discussa in Consiglio dei Ministri e fine settimana.
MELONI-WEBER, SI TENTA L’ACCORDO PER LA NUOVA COMMISSIONE UE: I POSSIBILI SCENARI
Secondo quanto filtra da Palazzo Chigi, Meloni e Weber hanno discusso della possibilità concreta che i voti dei Conservatori Europei possano andare ad alcuni candidati del PPE (e viceversa). Nello specifico, il n.1 dei Popolari teme sgambetti in Aula dagli alleati in maggioranza sul fronte sinistro, ovvero Verdi, Socialisti e Liberali, e così vuole assicurarsi l’appoggio dei voti di FdI-ECR garantendo di contro la piena votazione del PPE per la nomina di Raffaele Fitto a nuovo Commissario europeo.
Ma un altro punto chiave della “trattativa” improntata oggi da Weber con Fitto, Meloni e Tajani (si pensa più che altro ad una certificazione di un accordo, vista la discesa non prevista a Roma dell’europarlamentare tedesco) riguarda il tema del vicepresidente esecutivo, ruolo di prestigio e di “portafoglio” a Bruxelles: dopo lo strappo di ECR su Von der Leyen si pensava che l’Italia si fosse praticamente giocata la possibilità di ottenere tale incarico. Il lavoro di cucitura delle ultime settimane invece potrebbe aver portato frutti, secondo quanto filtra al “Corriere della Sera”: Meloni garantirebbe al PPE il voto su alcuni Commissari, ottenendo non solo all’appoggio su Fitto ma riportando l’Italia ad ottenere la vicepresidenza esecutiva (con lo stesso Ministro FdI, ndr) al posto di Polonia, Francia, Spagna che scalpitano per il medesimo ruolo. Tra le ultime novità, Fitto nella nuova squadra di Von der Leyen potrebbe alla fine ottenere le deleghe per il PNRR di tutti gli Stati membri, oltre alla Coesione: più complicato, come spiegavamo bene qui ieri, il ruolo di Commissario al Bilancio vista la forte concorrenza con il Governo polacco dell’europeista ex PPE Donald Tusk.