IL PRESIDENTE DI REGIONE LOMBARDIA CONTRO PD E SALA DOPO LE POLEMICHE SULL’AUTONOMIA: L’AFFONDO DI FONTANA
Toni diretti, molto aspri e non abituali per il Presidente di Regione Lombardia: eppure l’intervista di Attilio Fontana al “Giornale” prova a riportare la ragione dalla parte della legge approvata lo scorso 13 luglio in Parlamento, senza alcun “ritocco” richiesto da Consulta e Quirinale. Si parla di Autonomia differenziata insomma, con il Governatore lombardo che entra a “gamba tesa” sulla polemica nata a Milano dall’intervento del sindaco Beppe Sala sul “Corriere della Sera” per critica pesantemente la legge Calderoli del Governo: già il leader della Lega Matteo Salvini aveva parlato, in riferimento al sindaco, di “sinistra disinformata”, ma le parole di Fontana sono ancora più nette e rivolte contro l’intero Partito Democratico.
Considerando che fino a qualche tempo fa il primo sostenitore dell’Autonomia, assieme a Zaia e Fontana, era l’attuale Presidente del Pd nonché Governatore uscente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini (e che la sua vice era Elly Schlein), il passaggio politico per il Presidente leghista è facile: il fatto che oggi il Pd sia principale oppositore della riforma (nonché ideatori del Referendum di abrogazione) dimostra che «oggi sono in assoluta malafede». Proprio sulla raccolta firme per provare a bloccare la legge Calderoli, Fontana ammonisce i toni e gli scenari che potrebbero sorgere nei prossimi mesi: «i toni che stanno usando e la violenza della campagna sono davvero gravi. Spero se ne rendano conto prima che esploda qualcosa di pericoloso nel Paese». Fontana ne ha anche per gli alleati di Forza Italia che sul fronte LEP hanno criticato il passo in avanti annunciato solo qualche giorno fa dallo stesso Presidente di Regione Lombardia («partiremo senza attendere i LEP»), «la Lombardia è pronta a partire, non capisco proprio Forza Italia». Al sindaco di Milano che bisticcia con Salvini e contesta l’Autonomia, Fontana propone un dialogo franco e sincero su quali punti potrebbero essere dannosi di quella riforma: «Vuole l’autonomia anche per le grandi città? Sono d’accordo. Lavoriamoci, ma non è che siccome la Costituzione non dà l’autonomia a loro, dobbiamo bloccare anche le Regioni che invece ce l’hanno già».
FONTANA: “IN LOMBARDIA GIÀ FACCIAMO RISPARMIARE 12 MILIARDI DI EURO. AUTONOMIA SPACCA IL SUD? IMPARINO A VOTARE MEGLIO”
Tenuto conto che per il Governatore lombardo l’Autonomia differenziata raggiunta dal Governo è un mero riconoscimento della Costituzione, poco più di un «decentramento amministrativo», l’impegno reale della riforma nazionale è volta soprattutto al tema del risparmio. Come spiega ancora al “Giornale” il Presidente Fontana, «i servizi qui costano 3.600 euro a cittadino, 1.200 euro in meno della media delle altre Regioni».
Quando dunque viene riportato che con l’Autonomia la Lombardia avrà maggiori “interessi” e ricchezze, la replica netta del Governatore leghista è che quei tipi di costi per 10 milioni di cittadini lombardi portano un risparmio netto per lo Stato di circa 12 miliardi all’anno. Risparmio, “stimolo” per migliorare i servizi, miglioramento delle liste d’attesa per la sanità e competenze territoriali: l’Autonomia differenziata promette questo e molto altro, ma davanti ai numeri pessimi in arrivo anche questa estate sul fronte sistema sanitario nel Sud Italia il commento del Presidente Fontana è laconico, «Non possiamo fermare la parte del Paese che corre perché lì ci sono politici che non intendono assumersi responsabilità. Al Sud imparino a votare meglio».