I recenti cambiamenti nel governo ucraino e in altri apparati importanti dello stato hanno provocato una certa impressione. Un giornale ha messo in prima pagina la foto di Zelensky definendolo un Gattopardo: uno che, come il celebre barone siciliano, penserebbe che a volte bisogna dare l’impressione di cambiare tutto perché in verità non cambi niente. Questo giudizio mi sembra interessante, ma sinceramente non mi convince.
Innanzitutto, perché non sono del tutto convinto che chi ha lasciato il posto sia stato obbligato a farlo. Certo, secondo alcuni opinionisti occidentali l’attacco alla Russia, alla periferia della Russia, è stato un grande colpo di genio. Personalmente io, e anche altri, soprattutto in Ucraina, non siamo molto d’accordo. Temo che presto Putin, con l’enorme potenziale militare che possiede, potrà spazzare via le forze degli invasori contrattaccanti. Così l’Ucraina perderebbe le truppe migliori e le nuove armi appena arrivate, lasciando alla Russia la possibilità di vincere più facilmente la guerra nel Donbass. Del resto, già ora le popolazioni che si sentono sempre più indifese stanno fuggendo con tante imprecazioni non solo rivolte ai russi.
Quell’attacco a Kursk potrebbe veramente rivelarsi “un coup de théâtre”, cioè un colpo di teatro, fatto da un uomo di spettacolo, che però di politica deve ancora diventare esperto. In più anche in Europa, e forse anche in America, c’è chi, a parte Macron, continua a pensare che una pace onorevole è sempre meglio di una vittoria improbabile.
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