Rosa Di Fiore è la prima pentita della mafia garganica, la cosiddetta “quarta mafia” in azione nel Gargano da decenni. Poco conosciuta, ma non per questo meno meno spietata, l’organizzazione criminale è stata definita dalla collaboratrice di giustizia anche “molto silenziosa e molto sottovalutata“.
Insider – Faccia a faccia con il crimine, di Roberto Saviano, ospita Rosa Di Fiore nella seconda puntata del programma in onda questa sera, su Rai 3, a partire dalle 21:20. “La storia della quarta mafia italiana, potente e feroce, che quasi nessuno conosce e che agisce circondata dal silenzio più assoluto in Puglia“, riporta l’anteprima lanciata sui social dal giornalista, è quindi al centro del nuovo appuntamento televisivo con la trasmissione dedicata alla galassia della criminalità organizzata e alle testimonianze di chi, vittima o carnefice, vi è entrata in contatto.
Il racconto della prima pentita della mafia garganica a Insider di Roberto Saviano
La protagonista della seconda puntata di Insider – Faccia a faccia con il crimine, in onda stasera 21:20 su Rai3, parla della sua storia e di come sia arrivata alla scelta di collaborare con la giustizia.
Rosa Di Fiore, che ha fatto parte di quella che viene definita la “quarta mafia“, è stata al fianco di due uomini al centro di una faida familiare che ha insanguinato quelle terre per poi diventare la prima collaboratrice di giustizia della mafia del Gargano. Rosa Di Fiore ha definito l’organizzazione criminale “molto silenziosa, molto spietata e molto sottovalutata“, “nascosta da piccole faide vecchie“.
La mafia garganica e il ruolo di Raffaele Cutolo
L’origine della criminalità organizzata in Puglia, come ricostruito da Roberto Saviano nel viaggio di Insider tra le maglie delle organizzazioni criminali, “è unica perché è legata a un luogo, a una data e, soprattutto, a un uomo: Raffaele Cutolo“.
Alla fine degli anni ’70, in Campania, la guerra tra clan rivali della Nuova Camorra Organizzata, NCO, sfociò in decine di arresti e il Viminale dispose il trasferimento di alcuni detenuti in Puglia. Fino ad allora, la regione era stata fuori dagli interessi di mafia ma la sua conformazione territoriale, in particolare le sue coste a fare da potenziale trampolino per l’estensione degli affari illeciti, finì al centro del progetto criminale “Nuova Camorra Pugliese” su intuizione di Cutolo, capo della NCO. C’è una data precisa che ne cristallizza la genesi ed è il 5 gennaio 1979, quando tra Foggia e San Severo, alla presenza del boss, circa 40 soggetti diedero il via a una nuova era mafiosa.