Gustavo Miranda, 51enne brasiliano ricercato nel suo paese per scontare una condanna a 30 anni dopo essere stato giudicato colpevole dell’omicidio del padre, è attualmente latitante in Italia. Come riportato sul Corriere della Sera, il killer, che aveva ucciso il genitore a coltellate dopo un litigio nel 1995, risulta introvabile nonostante, dopo una segnalazione di una struttura turistica nel 2022, la polizia era andata ad arrestarlo perchè era ospite insieme al figlio di un camping a Malnate in provincia di Varese in occasione delle gare dei mondiali di canottaggio.
Quando gli agenti si erano recati sul posto Miranda non aveva opposto resistenza, ma successivamente al fermo aveva fatto richiedere dai suoi avvocati un provvedimento, accettato dalla Corte d’Appello, per non rimanere in carcere ottenendo una libertà provvisoria a condizione di non lasciare l’Italia. Ora, risulta scomparso nel nulla, e i giudici in una recente sentenza di inizio agosto, hanno stabilito che il provvedimento di estradizione deve considerarsi estinto, “In virtù del fatto che Miranda non è sottoposto a misure coercitive e non risulta reperibile in Italia“.
Il killer latitante in Italia nonostante l’arresto, il tribunale estingue l’estradizione
Miranda, killer latitante dopo essere stato arrestato in Italia nel 2022, era stato condannato in Brasile a scontare 30 anni di carcere per omicidio, per aver ucciso il padre a coltellate nel 1995. Dopo l’iniziale fuga dal suo paese di origine, organizzata grazie a documenti falsi, il criminale aveva trascorso periodi in vari stati esteri, sia in Sudamerica che in Europa. In Belgio, dove nessuno lo aveva cercato visto che non si tratta di un personaggio legato ad organizzazioni o reati che impongono indagini internazionali, era riuscito anche ad ottenere il passaporto con la sua vera identità.
Con questo documento si era recato legalmente in Italia, per accompagnare il figlio a partecipare ai mondiali di canottaggio sul lago di Varese. La registrazione dei dati personali e l’invio dei nominativi degli ospiti delle strutture turistiche alla Polizia però aveva fatto scattare gli agenti che si erano recati sul posto per arrestarlo vista la condanna pendente. Ora, non rischierà più l’estradizione vista la decisione del tribunale. L’avvocato Tirelli ha commentato il caso al Corriere della Sera affermando: “Le estradizioni non devono essere assolutamente considerate un automatismo, anche dove esistano i trattati che le dispongono”.