TUMORE AL PANCREAS: COS’E’ E PERCHE’ E’ DIFFICILE DA CURARE?
Tumore al pancreas, malattia di Eleonora Giorgi: da che tipo di cancro è affetta la 70enne attrice romana e cosa sappiamo di questa patologia, oltre che dei sintomi, le possibili cause e il percorso di cure a cui si sottopone chi deve affrontare questa diagnosi? Oggi pomeriggio nel salotto televisivo di “Verissimo” farà il suo ritorno la regista e mamma di Paolo Ciavarro che darà nuovi aggiornamenti sulle proprie condizioni di salute e a che punto è la sua lotta contro una forma molto aggressiva di adenocarcinoma a carico di quest’importantissimo organo che fa parte dell’apparato digerente ed è centrale nel sistema endocrino di ghiandole nell’uomo (di cui il pancreas è proprio una delle più voluminose): nel mentre, proviamo a spiegare in breve cos’è un tumore al pancreas e come si può curare.
Prima di entrare nel merito e parlare del tumore al pancreas, la patologia di cui soffre Eleonora Giorgi, dobbiamo fare chiarezza a livello terminologico: un adenocarcinoma, stando alla definizione che ne dà il sito dell’Humanitas, è un tumore maligno che può interessare diversi organi (polmone, colon, mammella, intestino e anche appunto pancreas) e che si sviluppa dal tessuto delle ghiandole presenti nel nostro corpo. A livello di diagnosi un tumore di questa tipologia può essere rilevato mediante indagini di tipo endoscopiche, radiologiche (ad esempio Rx con contrasto, ecografia, ecc) oppure attraverso la PET (medicina nucleare), mentre la diagnosi di certezza la dà sempre l’esame istologico su un campione del tessuto malato.
ADENOCARCINOMA DI ELEONORA GIORGI: LE TERAPIE OGGI DISPONIBILI
Prima di passare a spiegare come si può curare un tumore al pancreas (e in generale questa famiglia di adenocarcinomi) va ricordato che questo tipo di cancro è, a diversi anni oramai dalla sua scoperta e classificazione, uno dei più temibili e con un elevato tasso di mortalità tanto che nessuna cura si è mostrata efficiente per sconfiggerlo, pur garantendo diversi anni di vita al paziente. Non solo, secondo alcuni studi condotti in Italia e in Francia, è un tumore la cui incidenza è anzi aumentata nell’ultimo decennio e il cui target è rappresentato, almeno stando ai dati d’Oltralpe, da persone over 55 e con una età media della diagnosi che si aggira attorno ai 70 anni. Nel caso particolare del pancreas, l’adenocarcinoma si origina dalle sue cellule esocrine che pian piano si trasformano, moltiplicandosi in modo incontrollato e migrando fuori dall’organo stesso e dando origine a delle metastasi.
La scheda riassuntiva che parla del tumore al pancreas sul portale dell’I.R.C.C.S. San Raffaele di Milano spiega che due sono gli elementi che rendono complicata la guarigione, ovvero la precoce diffusione di queste cellule fuori dalla ghiandola pancreatica e la difficoltà dei cicli di chemio a eliminare le cellule tumorali. Se la classificazione dei tipi di adenocarcinoma del pancreas è di poco interesse nella nostra trattazione, più rilevante è invece dare conto dei sintomi (spesso ‘aspecifici’ e riconducibili ad altro: mancanza di appetito, dolori alla parte alta dell’addome, difficoltà digestive, diabete, perdita di peso oltre a segni di insufficienza pancreatica) e dei fattori di rischio (ereditarietà, sovrappeso e obesità, abuso di alcol e fumo, diabete mellito). Infine, per quanto concerne le cure, variano con la tipologia di cancro e la sua localizzazione, il suo stadio, la presenza di metastasi, l’età del paziente ed eventuali comorbilità: tra queste, terapia farmacologica e chemioterapica, interventi chirurgici, radioterapia e, infine, cure simultanee e palliative (nell’impossibilità dei trattamenti attivi precedentemente elencati).