I sindacati sono pronti alla mobilitazione se dovessero esserci tagli a sanità e sociale: a confermarlo è Luigi Sbarra, leader della Cisl, secondo cui, anche se attualmente è prematuro parlare di proteste, d’altra parte avverte il governo, che non può fare da sé. Ne parla nell’intervista rilasciata all’Avvenire, chiedendo che siano coinvolti nel dibattito sulla Manovra e di procedere con i tagli delle tasse, che possono essere finanziati anche con tasse e contributi di solidarietà da parte delle società che hanno raccolto maggiori profitti.
Dopo tante “ipotesi e smentite“, secondo Sbarra l’esecutivo deve fare chiarezza. Questa è possibile con la convocazione dei sindacati anche per discutere del piano strutturale di bilancio da presentare alla Commissione Ue.
SBARRA (CISL), LE PRIORITÀ DELLA NUOVA MANOVRA
Il segretario della Cisl è consapevole che dovranno essere prese decisioni difficili sulla Manovra, d’altra parte ci sono delle priorità, come la “riduzione del cuneo contributivo per le fasce medio-popolari” e la conferma dell’accorpamento delle prime due aliquote Irpef, oltre a un taglio delle imposte per il ceto medio. Sbarra chiede anche la proroga della “defiscalizzazione sui frutti della contrattazione di secondo livello“, che andrebbe allargata all’ambito pubblico, e i fringe benefit.
Tra le richieste del sindacato c’è pure l’indicizzazione delle pensioni e l’aumento della no tax area, il rinnovo dei contratti pubblici e il rafforzamento degli investimenti sui settori sanitario e scolastico.
PENSIONI, SANITÀ E TASSE SUGLI EXTRAPROFITTI
Sbarra esclude che gli interventi per le famiglie con i figli siano incompatibili con la necessità di ridurre il cuneo fiscale per i lavoratori, mentre non ritiene a rischio la rivalutazione delle pensioni e il finanziamento alla sanità. Per ora ci sarebbe solo “molto tatticismo” secondo il leader della Cisl, che però mette in guardia da interventi che penalizzino i pensionati.
“La rivalutazione non va toccata, ma anzi va estesa alle fasce che sono state escluse“. Per quanto riguarda la sanità, nell’intervista all’Avvenire segnala la necessità di “investimenti seri” per l’assunzione e stabilizzazione di medici e infermieri, per il rafforzamento della medicina d’urgenza e di prossimità, ma bisogna anche ridurre le liste di attesa.
In caso di tagli su sanità e sociale, “non staremo fermi“, avverte il sindacalista, favorevole alla tassazione degli extraprofitti per avere le risorse per le misure necessarie, senza dimenticare l’importanza della battaglia all’evasione fiscale.