Il campione di tennis serbo Novak Djokovic, reduce dalla medaglia d’oro delle Olimpiadi, non ha mai nascosto la sua contrarietà ai diktat imposti dall’alto o seguiti dalla ‘massa’. Non a caso durante la pandemia aveva già dato prova di volersi distinguere scegliendo di non farsi vaccinare contro il Covid. Nell’intervista che ha rilasciato di recente a La Repubblica ha voluto approfondire il modo con cui intende dare l’educazione ai propri figli, da cui è emerso il suo veto agli smartphone.
Lo sportivo è padre di 2 figli, di 10 e 7 anni, a cui ha spiegato di non dover seguire il ‘gregge’ per imparare a distinguersi. Parole sicuramente incisive, come nello stile del tennista, che motivano la sua scelta a fronte delle lamentele dei bambini che vedono tutti i coetanei in possesso di un cellulare.
DJOKOVIC CONTRO SMARTPHONE E SOCIAL: “I MIEI FIGLI DEVONO IMPARARE A DISTINGUERSI”
Il veto degli smartphone da parte di Djokovic si allinea col già dibattuto tema del divieto di cellulari in classe nelle scuole italiane come stabilito dal Ministro Valditara di recente. Lo sportivo ha confermato il trend dello smartphone tra i giovanissimi e il timore delle conseguenze che un suo utilizzo eccessivo può portare, distogliendo dalla realtà che ci circonda. Invece secondo il tennista serbo dovremmo avere maggiore consapevolezza di ciò che ci circonda.
Nel corso dell’intervista Djokovic si è anche soffermato sull’uso abnorme che oggi si fa dei social network, e di come i giovani si lascino travolgere in maniera esagerata. Anche queste parole ricalcherebbero le ultime dichiarazioni di Valditara, secondo cui occorre “evitare che gli strumenti digitali rubino il desiderio di vita.“