Sempre meno consumatori in UE puntano sulle auto elettriche. A pesare sono svariati fattori che hanno un importante impatto sulle scelte degli automobilisti, che optano spesso per auto a carburante piuttosto che per quelle a batteria. In primis ha un peso non da poco il costo dei veicoli elettrici, molto elevati. A seguire, spaventa la scarsa diffusione delle colonnine di ricarica, soprattutto in determinati Paesi, e la fine degli incentivi in alcuni mercati, come quello tedesco, che ha deciso di non favorire più l’acquisto delle auto elettriche. Questo ha fatto sì che si stoppasse la diffusione di macchine a batteria in Europa: nel dettaglio, la percentuale è inferiore al 35% rispetto alle stime fatte soltanto tre anni fa. L’Italia fa “peggio” di altri Paesi in UE: nella nostra penisola, infatti, i numeri sono inferiori del 50% rispetto a quelli previsti.
Come spiega La Verità, nei primi otto mesi dell’anno, la quota di mercato in Europa è passata dal 21.4% al 19.2%: ad agosto le vendite sono crollate del 44% e la quota di mercato si è ridotta al 14%. I dati emergono dal rapporto eReadiness, indagine sui comportamenti di acquisto che ha preso in esame ben 17.000 consumatori in diversi Paesi, 27, tra i quali c’è anche l’Italia. In UE il calo delle vendite di vetture elettriche è generalizzato ma avviene a diverse velocità: fanno meglio infatti i Paesi del Nord Europa come Norvegia, Svezia e Olanda, leader del settore, seguiti da Francia e Germania. Male l’Italia, con una quota del 7.2% di vetture elettriche, in calo rispetto a un anno prima.
Auto elettriche, diffusione rallentata: impossibile raggiungere gli obiettivi entro il 2030
Francesco Papi di PwC Italia, che ha curato lo studio sulla diffusione delle auto elettriche in Ue, ha spiegato a La Verità: “L’adozione delle vetture elettriche in Europa è inferiore del 50% rispetto alle stime fatte solo tre anni fa e questo oggi rende irraggiungibili gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Ue”. L’Europa è in ritardo rispetto ai Paesi della Scandinavia, dove la quota di diffusione è oltre l’80%: così facendo è quasi impossibile raggiungere gli obiettivi zero emissioni, fissati con il Green Deal. Secondo l’esperto, se tutti i Paesi tenessero la velocità della Norvegia, gli obiettivi slitterebbero solo di un paio di anni rispetto al 2035: così, invece, è quasi impossibile che vengano raggiunti entro il 2040.