I danni da lockdown imposto dai governi durante l’emergenza Covid potrebbero essere peggiori di quelli provocati dalla pandemia stessa. Come sottolinea in un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano dalla virologa Maria Rita Gismondo, direttrice del dipartimento di microbiologia dell’Ospedale Sacco di Milano, le conseguenze delle restrizioni sono state gravi, e hanno colpito soprattutto i giovani con ripercussioni a lungo termine. Gli studi fatti finora infatti confermerebbero un aumento generale delle violenze tra adolescenti e un numero sempre maggiore di suicidi, oltre al rallentamento nell’apprendimento scolastico provocato da periodi prolungati di didattica a distanza.
Questi dati però non sono stati trattati con sufficiente consapevolezza da parte dei politici, che hanno puntato solo a diffondere i numeri dei morti a causa dell’infezione del virus, tralasciando tutti i decessi correlati invece alle misure preventive, compresi gli effetti collaterali dei vaccini. Sarebbe bastato un confronto tra statistiche pre e post Covid, per permettere di valutare meglio lo scenario generale, ma questo, come ha accusato la dottoressa, non è stato fatto, probabilmente per evitare di dover rispondere alle responsabilità poi attribuibili a decisioni sbagliate.
Danni da lockdown hanno colpito soprattutto i giovani, Maria Rita Gismondo: “Restrizioni hanno rubato anni di vita”
I danni da lockdown hanno colpito in particolare la fascia più giovane della popolazione, la virologa Maria Rita Gismondo ha evidenziato il problema citando anche un recente studio Usa, che avrebbe confermato l’invecchiamento del cervello provocato da due anni di misure restrittive imposte dai governi, con una perdita che si concretizza in anni di vita in meno, pari a 4,2 nelle donne e 1,4 nei maschi. Un vero e proprio “furto”, come denuncia la dottoressa, che gli adolescenti hanno subito, specialmente nelle nazioni che maggiormente hanno adottato le chiusure delle scuole come arma preventiva.
Italia e Uk, in primis, che sono risultati tra i paesi che progressivamente hanno visto aumentare nel periodo post Covid, il tasso di violenze, problemi mentali e suicidi tra adolescenti. Dati che hanno messo in evidenza anche un buco nell’apprendimento, causato dalla Dad, che ha lasciato indietro gli studenti rispetto ai loro coetanei di altri paesi. Le responsabilità di queste scelte, dettate ufficialmente da evidenze scientifiche, non saranno facilmente attribuibili, perchè come conclude Gismondo: “La materia è stata trattata con ingiusta superficialità“.