Ictus, in grande aumento i casi che in trenta anni sono arrivati ad una percentuale del 70% in più rispetto al passato. La condizione che può provocare la morte ma anche gravi danni cerebrali per chi sopravvive, si verifica più frequentemente, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Lancet, anche a causa di nuovi fattori di rischio che sono subentrati in aggiunta a quelli già conosciuto come fumo, obesità e ipertensione. Secondo i dati infatti ad influire sull’aumento ci sarebbero anche l’inquinamento atmosferico, in particolare quello dovuto alle polveri sottili, ma anche il clima con la maggiore frequenza delle ondate di calore che possono aggravare condizioni preesistenti come le cardiopatie croniche e le patologie respiratorie.
L’incidenza dell’ictus è talmente alta che ormai l’ictus è considerato come la terza causa di morte nel mondo, e anno dopo anno sembra crescere, come dimostra la ricerca che ha evidenziato i dati statistici mostrando la differenza tra il 2021 ed il 2022 del 44% in più di decessi. I pazienti colpiti che invece riescono a superare la fase acuta, hanno una maggiore probabilità di sviluppare malattie croniche correlate o riportare disabilità gravi permanenti del 32% in più rispetto al 2021.
Ictus, aumentano i casi e i fattori di rischio, ma nell’84% dei pazienti può essere prevenuto
L’ictus è una condizione provocata dall’interruzione dell’afflusso di sangue al cervello, questo quando si verifica può comportare gravi danni che vanno dalla disabilità fino alla morte. L’aumento dei casi, che negli ultimi anni sta preoccupando la comunità scientifica internazionale, potrebbe essere correlato, come suggerisce un nuovo studio pubblicato su Lancet Neurology, anche a fattori ambientali e climatici. I medici però avvertono che in nove casi su dieci l’ictus può essere prevenuto. Anche gli autori della ricerca infatti, hanno sottolineato che per l’84% dei pazienti a giocare un ruolo chiave è stato proprio uno o più cause che solitamente potrebbero essere combattute con uno stile di vita più sano.
Infatti tra le condizioni che più mettono a rischio ictus ci sono quelle legate proprio all’alimentazione e alle cattive abitudini. Principalmente il fumo di sigaretta, il colesterolo alto, il sovrappeso unito alla sedentarietà e la pressione alta. Questi fattori contribuiscono fino al 70% al pericolo di sviluppare la condizione. Mentre gli agenti chimici inquinanti possono incidere allo stesso modo, soprattutto in seguito all’esposizione prolungata con metalli e altri elementi presenti nelle polveri sottili che causano un aumento di calcio nelle arterie, accumulo che può favorire l’ostruzione delle arterie che affluiscono al cervello.