Michael Demkowicz, “i metalli possono ripararsi da soli”
Oltre alla tecnica già conosciuta della saldatura tramite cui, una volta fuso il metallo può essere ricongiunto nelle sue due estremità, la Sandia National Laboratories e la Texas A&M University stanno portando avanti uno studio per fare in modo che i metalli si riparino da soli, può sembrare impossibile o che sia fantascienza ma non lo è. Il primo a teorizzare questa possibilità fu dieci anni fa lo scienziato Michael Demkowicz, portando avanti una simulazione al pc dimostrò come i metalli già allo stato solido fossero in grado di risanare piccole spaccature senza l’intervento esterno della saldatura.
A distanza di dieci anni è stato un microscopio elettronico a dare la conferma, infatti per l’esperimento sono stati presi pezzi di platino su cui sono state create delle piccole crepe visibili solo con microscopio, di solito per riparare un metallo crepato si ricorre alla classica tecnica della saldatura ma in questo caso si è scoperto che la saldatura può essere eseguita anche a freddo. Lo studio della Sandia National Laboratories e della Texas A&M University potrebbe essere applicato anche ai settori infrastrutturale e spaziale. Tutto questo quindi potrebbe essere realtà e non più fantascienza
Saldatura a freddo, come funziona?
Recenti studi condotti dalla Sandia National Laboratories e dalla Texas A&M University hanno dimostrato che i metalli possano ripararsi da soli, quindi per aggiustare delle piccole crepe presenti non occorre più l’intervento umano ma fanno da sé. Dopo i primi esperimenti dello scienziato Michael Demkowicz avvenuti dieci anni fa, dieci anni dopo c’è un seguito che conferma che i metalli riescono a ripararsi da soli. Gli esperimenti condotti dagli scienziati hanno preso in esame micro fratture visibili solo al microscopio elettronico e hanno notato con estremo stupore che le estremità della crepa hanno iniziato a stirarsi avviando il processo di rimarginazione della spaccatura che in alcuni casi è stata anche rapida durando solo 40 minuti.
La tecnica, che si discosta dalla classica saldatura che avviene tramite calore mentre questa completamente a freddo, è stata chiamata “saldatura a freddo“. I tipi di metalli usati per gli esperimenti al momento sono limitati, è stato usato il platino e il rame ma non si esclude che possano essere usati anche altri tipi di metalli come alluminio e argento. «Diversamente dai robot che si aggiustano da soli nel film Terminator, questo processo non è visibile a scala umana», ha aggiunto Boyce esperto dei materiali alla Sandia National Laboratories. «Avviene a scala nanoscopica, e dobbiamo ancora riuscire a controllare il processo»