Si muovono le procure in merito agli autovelox installati in Veneto che potrebbero essere non a norma. Lo scrive il Corriere della Sera, cominciando dal dire che vi è il forte sospetto che i rilevatori di velocità siano stati installati solo per fare cassa e non come deterrente contro l’alta velocità su strade pericolose. A denunciare il tutto è stata l’associazione Altvelox, che riunisce i multati e che ha voluto vederci chiaro circa la presunta assenza dell’omologazione necessaria per alcuni degli autovelox installati in vari comuni del Veneto.
Le prime procure sono quindi entrate in azione, a cominciare da quella di Padova, che ha aperto una indagine su ben nove dispositivi installati in provincia, fra cui quello di Villa del Conte che era stato abbattuto dal famoso Fleximan il 22 gennaio scorso. Secondo il quotidiano di via Solferino non è da escludere che le amministrazioni siano accusate di “falso ideologico” qualora venisse accertato che i velox fossero stati istallati solo per arricchire le casse del comune.
AUTOVELOX VENETO, L’ASSOCIAZIONE ALTVELOX TIRA DRITTO
Ovviamente non sarà facile accertarlo ma in ogni caso l’associazione Altvelox intende andare fino in fondo per accertare la verità, alla luce anche delle migliaia di automobilisti multati negli ultimi mesi, a volte in maniera un po’ “sospetta”. La denuncia era stata depositata lo scorso agosto, di conseguenza le procure si stanno muovendo con una certa celerità. In ogni caso per Altvelox, si tratta di un “uso selvaggio e abusivo” dei dispositivi, ed è per questo che punta ad annullare tutte le multe.
A far storcere il naso il fatto che nella sola strada regionale 53, nella provincia padovana, vi fossero ben 12 autovelox installati in un tratto di soli 15 chilometri, quasi uno per ogni 1.000 metri, una strada che, come denuncia Altvelox, è quasi senza incidenti, oltre che essere una via ampia, sicura e tutta dritta.
AUTOVELOX VENETO, 17 MILIONI DI EURO GRAZIE ALLA STRADA REGIONALE 53
Peccato però che il limite sia di 70 km/h, con tanto di autovelox e sono stati quindi incassati ben 17 milioni di euro di multe dal 2021 al 2023. Altvelox si era mossa dallo scorso aprile, quando era emersa la sentenza della Cassazione che di fatto aveva sconvolto il mondo dei dispositivi di rilevazione, nonché dei comuni, sottolineando la mancata omologazione e il fatto che gli stessi rilevatori di velocità avessero quindi effettuato delle rilevazioni illegittime.
Ne erano conseguite alcune sentenze in favore degli automobilisti, anche se in alcuni casi la richiesta di annullamento era stata respinta. Ma Altvelox tira dritto, convinta che alla fine otterrà una vittoria che i suoi associati attendono da anni e ricordato come il Tar avesse già considerato irregolari 24 postazioni non omologate sempre lungo le strade della provincia di Padova. Vedremo come si concluderà la vicenda, certo è che se l’associazione veneta dovesse vincere a quel punto si aprirebbero le strade ad una vera e propria pioggia di ricorsi.