Benedicta Boccoli, showgirl e conduttrice che ha legato il suo nome ad una serie di programmi in coppia con la sorella, Brigitta, ospite di “Tango” rivela alcuni lati inediti del suo carattere: “Sono molto legata alla mia immaginazione e fantasia, quindi sono molto legata alla me bambina”. La donna, che ha ricoperto anche alcuni ruoli da attrice teatrale, ricorda anche i suoi esordi: “Dopo aver fatto l’audizione mi hanno presa ma Gianni Boncompagni mi chiamò al telefono. Mi disse ‘Visto che abiti vicino a casa mia, andiamo a fare spesa insieme?’. Allora ci vediamo a Vigna Clara, lui riempie il carrello di surgelati senza dire neanche una parola: alla cassa poi mi dice ‘Parli un buon italiano, ti ho presa‘”.
Il pubblico impazzì con le sorelle Boccoli, Benedicta e Brigitta, tra le quali non c’era alcuna rivalità, come racconta proprio la prima: “Non avevamo competizione perché eravamo noi contro il mondo, dovevamo proteggerci, eravamo due bimbe. C’erano però anche delle ombre: dopo Domenica In non abbiamo più lavorato ma sono anche queste le disgrazie di questo mestiere. Dopo la tv ho cominciato con il teatro che mi ha dato tanto, mi ha salvato la vita”.
Benedicta Boccoli: “Mi sono salvata la vita due volte”
Per Benedicta Boccoli, ospite di “Tango”, non può mancare anche un riferimento al compagno Maurizio Micheli, con il quale non si è mai sposata e neppure è mai andata a convivere: “Io sono fidanzata da 28 anni ma non convivo e lo consiglio a tutte le donne, almeno litighi e vai a casa”. Nonostante il loro rapporto possa essere particolare per qualcuno, Benedicta ha sempre potuto contare sul compagno, anche durante il difficile periodo della malattia: “Ho avuto il tumore due volte, uno sei anni fa e uno l’anno scorso: non è stata una recidiva, è stato proprio un altro. Da quel momento ti godi di più la vita. La prevenzione è fondamentale: io mi sono salvata la vita due volte, lo dico a tutte le donne, fate l’ecografia e la mammografia. A scoprire il mio tumore è stata Nina, la mia cagnolina, che odorava insistentemente quel punto”.