Continua l’eterna battaglia del nuovo premier della Polonia Donald Tusk contro il fenomeno dei migranti illegali al centro di ampi e numerosi dibattiti nella politica polacca almeno dal 2021, nonché vero e proprio pilastro della campagna elettorale dell’attuale premier di centrodestra: mantenendo (con il pugno duro) le sue promesse, subito dopo l’insediamento Tusk avviò i lavori di costruzione di un’alta barriera al confine con la Bielorussia – paese di partenza della maggior parte dei migranti illegali che arrivano in Polonia – che ha ottenuto dei buoni effetti riducendo notevolmente gli arrivi.
Tornando un attimo al 2021, quello fu un anno tragico per la Polonia dal punto di vista dei migranti, con migliaia di persone provenienti da Africa e Medio Oriente che tentarono di superare il confine bielorusso: si trattava – denunciarono sia l’ex presidente polacco che l’Unione Europea – di un flusso organizzato da Russia e Bielorussia (che ovviamente negarono) per esercitare pressioni sulla Polonia e da quel momento nel piccolo paese è stata avviata una vera e propria campagna repressiva dell’immigrazione clandestina che portò – prima del muro di Tusk – a militarizzare il confine.
Donald Tusk: “Fermeremo l’immigrazione clandestina in Polonia”
Tornando al presente, il secondo tassello del piano anti migranti del presidente della Polonia è stato annunciato nei giorni scorsi con l’avanzata ipotesi – su cui però promette di andare avanti nonostante le eventuali pressioni esterne – di sospendere temporaneamente le richieste d’asilo provenienti dalla Bielorussia perché “sappiamo molto bene come viene utilizzato [il diritto d’asilo] da Lukashenko e Putin, dai contrabbandieri e dai trafficanti”.
La richiesta – ha continuato il presidente della Polonia – verrà presentata nei prossimi giorni all’Unione Europea, ma ha anche messo in chiesto che “nessuno mi convincerà o costringerà a cambiare idea” nell’ipotesi in cui un qualsiasi regolamento o vincolo “danneggi la nostra sicurezza”; con la promessa che l’immigrazione clandestina verrà fermata al 100% con un controllo completo sui confini e per farlo – aveva già spiegato qualche giorno fa il ministro degli Esteri Sikorski – verrà messa in atto una vera e propria rivoluzione del sistema dei visti, unitamente al nuovo piano migratorio verrà presentato ufficialmente martedì in occasione del primo anniversario di governo.