Giulio Gallera, assessore alla sanità della Regione Lombardia durante il periodo della pandemia da Covid-19, è stato assolto da ogni accusa nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della prima ondata di Covid in Lombardia: è stata infatti disposta l’archiviazione. Ospite di Tgcom24, il politico parla di “un’indagine folle. Crisanti ha costruito un teorema che è stato poi smontato da altri esperti. Tutto ciò che lui ha scritto si è rivelato poi non corretto, come l’applicazione del piano pandemico”.
Gallera, ancora, spiega: “Noi eravamo in un momento pazzesco. Tutti i giorni le dirette, gli incontri con la stampa, mi ha dato fastidio perché io non ero il grigio burocrate, ma provavo a dare un messaggio sulla situazione. Quando ci sono arrivate delle mascherine che abbiamo mandato in sala operatoria, ci siamo accorti che erano come gli stracci per pulire a terra. E noi li avevamo dati a chi entrava nelle terapie intensive”.
Giulio Gallera: “Ecco perché in Lombardia abbiamo avuto più casi”
Tornando sulla gestione del periodo Covid, particolarmente turbolento in Lombardia, Giulio Gallera spiega: “Abbiamo combattuto una guerra a mani nude, nessuno ci aveva dato istruzioni e strumenti per combattere”. La regione è stata bersagliata: tantissimi i contagi, con numeri molto più alti rispetto al resto della penisola. “In Italia hanno avuto nella prima ondata un milione e mezzo il Covid: la metà è stato in Lombardia. Ma se vediamo il rapporto tra infetti e morti, vediamo che la Lombardia è sotto la media italiana” spiega l’ex assessore alla sanità.
Cercando di spiegare il motivo per il quale la Lombardia abbia avuto un numero di casi di Covid-19 molto più alto rispetto al resto d’Italia, Gallera a TgCom24 ha concluso: “La nostra regione è la più dinamica, qui passa più gente, qui arrivano più cinesi, si fanno più affari: per questo abbiamo avuto più casi”.