La trasmissione Storie Italiane è tornata ad occuparsi del caso di Greta Spreafico – la cantante rock sparita misteriosamente nel nulla senza lasciare nessun tipo di traccia – partendo dal fatto che nelle ultime settimane sono stati iscritti nel registro due indagati: da un lato l’ex fidanzato Gabriele e dall’altro l’amico Andrea Tosi che avrebbero mentito in alcune importanti occasioni; il primo raccontando di aver raggiunto l’abitazione di Greta Spreafico solamente la sera dopo la scomparsa, mentre un testimone l’avrebbe visto la mattina presto, il secondo nascondendo agli inquirenti il suo amore per la cantante.
Presenti a Storie Italiane sia il fratello di Greta Spreafico che il legale Davide Barzan che attendevano l’autorizzazione da parte della procura per accedere nella casa – attualmente disabitata – della cantante, salvo scontrarsi contro un muro dovuto alla presenza (spiega il legale) “delle telecamere di Rai 1 (..) pur non essendo sottoposta a sequestro“; ma precisa anche di aver chiesto – quanto meno – che l’abitazione venga effettivamente sequestrata “per chiudere le finestre che sono ancora aperte”.
Il fratello di Greta Spreafico: “Qualcuno l’ha fatta desistere dal continuare le indagini”
Dal conto suo, il fratello di Greta Spreafico – Simone – precisa che entrando in quell’abitazione “avremmo almeno l’idea di quelli che erano i [suoi] progetti per il futuro, ma anche sulle cure che stava seguendo nell’ultimo periodo”, ricordando che la prima volta che sono entrati dopo la scomparsa “avevamo trovato degli psicofarmaci” nonostante la cantante non ne prendesse più da tempo.
Ma è parlando delle paure (vere o presunte) di Greta Spreafico che il fratello ha lanciato un’interessante suggestione, ricordando la vicenda dell’investigatore assunto per indagare sulla sua famiglia – con il timore che qualcuno la stesse avvelenando – al quale venne ritirato il mandato “su spinta di una persona molto vicina a Greta – della quale non vuole il nome – che non era interessata che qualcuno indagasse” e che si sarebbe avvicinata a lei “negli ultimi sei mesi prima della scomparsa”; così come ci tiene anche a mettere in chiaro che i rapporti tra lei e i familiari “erano tesi perché non voleva più seguire le cure, spalleggiata dall’ex fidanzato” contro il loro parere.
Barzan: “In casa di Greta Spreafico ci sono ancora dei documenti mai acquisiti dalla procura”
Più avanti nella diretta di Storie Italiane, dopo che il fratello di Greta Spreafico si è allontanato per via di alcuni impegni, è intervenuto una seconda volta il legale Barzan che ha confermato di aver ottenuto il via libera all’accesso “con i carabinieri” sottolineando di aver trovato “dei faldoni con dei documenti privati che non sono stati acquisiti agli atti, alcune medicine, degli scontrini” e di aver avuto l’impressione “che lei non dormisse in questa casa, era disordinata e il letto matrimoniale era pieno di mobili”.
In quel faldone di Greta Spreafico sostiene di aver visto “alcune carte mediche, dei documenti sui viaggi sostenuti con l’ex fidanzato”, ma confessa di non aver “voluto approfondire” per lasciare che le necessarie indagini facciano il loro corso: non a caso ha confermato di aver esortato “l’acquisizione del faldone e di tutti i reperti”, oltre che “il sequestro dall’abitazione” visto che “dalla scomparsa non è mai stata fatta” per via di “un grandissimo pregiudizio all’inizio dell’indagine in cui si pensava ad un allontanamento volontario”.