Vaccino Covid, gli effetti delle dosi di richiamo per anziani potrebbero non essere quelli auspicati dalle autorità sanitarie, soprattutto in merito alla riduzione del tasso di mortalità dopo il contagio. Secondo uno studio statistico condotto in Gran Bretagna sui pazienti ricoverati nelle Rsa, pubblicato sull’ultimo numero della rivista Science Direct, ci sarebbero delle evidenze nei dati che mostrerebbero non solo una mancata diminuzione dei morti da Covid dopo il quarto booster, ma addirittura un aumento dei casi di decesso registrati proprio nelle strutture.
La fotografia della situazione, analizzata da due economisti inglesi, come mostrato anche sul grafico pubblicato sul quotidiano La Verità, evidenzia infatti una curva discendente a partire dalla quarta dose, che dimostrerebbe che gli effetti positivi del vaccino contro le gravi conseguenze del virus in caso di infezione, hanno funzionato fino ad un certo punto per poi calare drasticamente da dopo novembre 2021. In circa 11mila istituti di ricovero, tra i soggetti che avevano ricevuto tutti i richiami raccomandati, è stato registrato un rialzo graduale della mortalità provato anche dalla documentazione nei certificati che dichiarano come causa di morte proprio il Covid.
Vaccino Covid, “Efficacia richiamo sopravvalutata”, studio Uk dimostra un rialzo del tasso di mortalità in anziani che avevano ricevuto la quarta dose
Lo studio pubblicato da Science Direct sul rapporto tra mortalità e vaccino Covid negli anziani ricoverati in Rsa in Gran Bretagna, chiarirebbe secondo quanto dichiarato dai due ricercatori, che l’efficacia delle dosi successive alla terza non è stata quella che le autorità avevano previsto. Se infatti il booster raccomandato doveva servire principalmente alla riduzione del rischio decesso in seguito al contagio, i dati dimostrerebbero una tendenza inversa. Nonostante la quarta dose non sia stata somministrata alla maggior parte dei pazienti come la prima, passando dal 92% di copertura al 40% compresi gli operatori sanitari, in questo numero di persone non è stato possibile dimostrare effettivamente un calo di decessi che possa costituire una “prova solida”.
Come hanno sottolineato i due principali autori, entra in gioco anche una certa difficoltà nello stabilire scientificamente l’efficacia del prodotto e come questa cambi in base allo stato di salute iniziale del soggetto vaccinato. Pertanto la conclusione è stata che: “Gli effetti del booster potrebbero essere stati sopravvalutati, soprattutto in coloro che già erano stati immunizzati in seguito al primo contagio“.