Sonia Bruganelli si commuove se ripensa alla malattia della primogenita Silvia, nata con una cardiopatia diagnosticata all’ottavo mese di gravidanza. Certi ricordi fanno male ancora oggi, benché sia passato tanto tempo e nonostante la famiglia Bruganelli-Bonolis abbia in qualche modo imparato a convivere con la disabilità di Silvia. In una intervista la produttrice ha confidato di essere cambiata profondamente da quell’episodio e di aver sofferto tantissimo nel corso degli anni, pur avendo vicino tutti i suoi cari.
“La cardiopatia non era dovuta a noi e nemmeno a lei. Avrei dovuto operarla al cuore appena nata, io all’epoca avevo ventisette anni. L’ho conosciuta solo per cinque minuti, perché non aveva la manina che si muoveva male, quando è tornata era un’altra bambina”, il ricordo choc di Sonia Bruganelli. Immagini difficili da scacciare dalla sua mente, così come la malattia con cui Silvia e i suoi genitori hanno dovuto imparare a convivere.
Sonia Bruganelli, il dramma vissuto quando scoprì la malattia di sua figlia Silvia
“Ho visto di tutto in due mesi di terapia intensiva e quando la portai a casa ero ancora un po’ spaventata”, ha ammesso Sonia Bruganelli. “Un medico mi disse che Silvia non aveva niente e che piangeva perché ‘i bambini piangono’ mi ha detto. Lei non piangeva, però, senza motivo, ma aveva tutto un percorso dentro che già stava affrontando. La vita, poi, va avanti e io vedevo Silvia crescere e anche gli altri miei figli e come famiglia siamo sempre stati tutti uniti e ci siamo sempre sostenuti”, ha continuato la Bruganelli, sottolineando la vicinanza di tutti e la cooperazione all’interno della famiglia.
“Questa cosa, però, mi ha profondamente cambiata e, a un certo punto, i miei figli mi hanno detto: Basta mamma, adesso vivi”, le parole di Sonia, evidentemente mai del tutto uscita da questo tunnel di ricordi tenebrosi.